TAUSEND AUGEN, Schock
I Tausend Augen sono quattro tizi tedeschi, di Saarbrücken, e suonano una sorta di post-punk meticciato con ritmiche kraut e synth-pop, senza paura di suonare derivativi o passatisti: d’altronde, cosa dire a gente che ha avuto il coraggio di chiamare un pezzo “Silberne Maschinen”? In Germania ci sono gruppi che fanno di meglio (mi verrebbe da dire così a botta secca i Camera per quanto riguarda il kraut, e i Diät per quanto riguarda il post-punk, ma non solo), eppure i Tausend Augen non sono proprio da buttare. “Zone” e “Black Box” hanno un bel tiro post-garage e anche “Schiffbrüchige Der Zeit” rincorre una buona intuizione kraut-pop. Le carte sono scombinate, invece, dagli esperimenti più “synthosi” (“Elektronos”, “Der Alte Mann Und Das Weniger”): le gommosità melodiche degli Harmonia e dei Neu! di Neu! ‘75 non danno grandi risultati, figuriamoci i numeri electro-pop (“Vorstadt”) abbastanza confusi. L’impressione è proprio quella di confusione, confermata dalla conclusiva “Systemfehler”: noise-rock (con un fuzz stortissimo, mai sentito fino a quel momento) che si evolve in un boogie con tanto di sax atonale. Buoni a sprazzi, nonostante la simpatia.