L’antefatto: un ciclo di recensioni – senza stress – basato sul Seattle Sound, nell’anno di un paio di trentennali pesantissimi per quella città. Alcune bellissime come lettere d’amore. Alcune scritte...
Il nome dei Green River è già venuto fuori quando vi abbiamo raccontato Apple e non poteva essere altrimenti, visto che proprio dallo scioglimento della band era scaturita l’iniziale scintilla c...
Grunge e supergruppi è come dire punk e cresta: sono parte fondamentale del genere. È notorio che a Seattle i musicisti siano amici, colleghi e spesso compagni di sala prove. Per esempio Duff McKagan,...
È facile definire Houdini dei Melvins un disco d’illusionismo, ma tant’è. È il disco più noto della (mai) premiata ditta, che la rivela in qualche maniera a un pubblico più vasto, eppure è già il quin...
I Mother Love Bone rappresentano un caso a sé, una vera e propria mosca bianca all’interno di una scena tanto variegata quanto riconducibile ad un modo di approcciare il suono e la scrittura, ma anche...
Ho avuto il primo approccio approfondito con i Soundgarden nel 1996 grazie a Down On The Upside, l’ultimo della band e il più controverso, chiacchierato e divisivo, anche se per chi scrive è e sarà se...
Quando si nominano i Mudhoney è molto facile trattarli con rispetto: appartengono alla vecchia guardia Sub Pop, il loro singolo “Touch Me I’m Sick” è praticamente l’inno del gr...
Identikit: i più impattanti, bui e cattivi di Seattle, ma divertenti e divertiti, oltre che fumatori seriali d’erba come Bill Clinton e con tanta, tanta merda addosso (il caso “Jack Pepsi”, ad esempio...
Quest’anno cade il trentennale di Nevermind, disco che viene comunemente considerato come lo spartiacque all’interno di un genere, la perdita dell’innocenza di quello che, in maniera tutt’altro che in...
Senza indugio alcuno né giri di parole, ho sempre pensato che Ten sia l’album che si è dato il voto da solo. Il debutto dei Pearl Jam, pubblicato il 27 agosto 1991, ha una forte cifra innovativa per l...