SURVIVE, RR7349
Tra i colpi mandati a segno dalla piattaforma Netflix quest’anno c’è “Stranger Things”, una serie molto “ottantiana” nei temi, nell’immaginario e nella musica. Quest’ultima è a cura di parte dei Survive, un gruppo che i patiti dell’elettronica retrò conoscevano già grazie all’etichetta Holodeck, quindi teniamo subito presente che si tratta di un sound ampiamente esplorato, e non per la prima volta. I Survive vanno anzitutto invidiati: sono diventati famosi facendo esattamente quello che facevano prima di esserlo, senza aggiungere o togliere nulla alla loro musica per portare a casa un po’ di soldi. Se – per fare un’ipotesi – erano/sembravano ruffiani, lo erano anche prima, li disegnavano già così. Persino la Relapse non è furba in questa situazione, perché pubblica pure gli Zombi di Steve Moore, quindi non si può dire che non ci sia coerenza nelle sue mosse.
RR7349 è un compendio di sigle tipo “Supercar” (“Knight Rider”, se vogliamo fare i precisi) e carpenterismi. In questo i Survive fanno coppia synthetica coi Forma di Physicalist: bravissimi a fare i compiti, ma anemici. Poco ritmo, poco impatto, atmosfere rifatte bene, ma proprio solo rifatte. Uno alla fin fine si trova meglio sopra le righe assieme a Perturbator e Gost oppure con le riletture di Umberto. Non è proprio (non è solo) un discorso contro la musica rassicurante e consolatoria, perché alla fin fine – che sia synth revival, garage rock o il thrash dei Municipal Waste – sempre di nostalgismi si tratta, è che in RR7349 è tutto troppo controllato.