SURGIKILL, Sanguinary Revelations
Dopo la versione in cd ad opera della FDA Rekotz, al vinile di questo Sanguinary Revelations pensa la Hells Headbangers, che decide di dare fiducia ai Surgikill, un nome nuovo nella scena death metal, dietro al quale però troviamo i coniugi Nocera della Razorback Recordings e – fra i quattro (!) cantanti – addirittura Stevo degli Impetigo. Non abbiamo insomma a che fare con dei novellini e la musica, non a caso, è profondamente radicata nei primi anni Novanta. Le tematiche horror/gore e i ripetuti rallentamenti fanno venire in mente gli Autopsy, ma i Surgikill spaziano e operano anche a velocità maggiori. Si può descrivere il disco come una sorta di compendio di quanto di più marcio offriva una scena death metal ancora imberbe negli anni che furono, legato principalmente sugli Stati Uniti (tra le influenze potremmo citare anche Incantation, Rottrevore, Goreaphobia, Mortician degli esordi…) ma un po’ – perché no? – anche alla Finlandia (Funebre, Depravity…). Il risultato finale è molto piacevole (se mi perdonate l’accostamento di “piacevole” a titoli come “The Bleeder” o “Psychopatic Awakenings”) e di certo migliore degli Scaremaker, precedente gruppo dei coniugi Nocera. A favore del disco gioca anche quest’orgia di voci dei quattro carnefici che crea un’atmosfera ulteriormente malata. Non è qualcosa per cui mi strapperei i capelli e mi straccerei le vesti urlando, ma lo promuovo senza esitazione.