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SUNN O))), Pyroclasts

SUNN O))), Pyroclasts

I Sunn O))) hanno un pregio: sanno donare ogni volta una confezione/presentazione differente alla loro proposta sonora. Si tratta anche del loro tallone d’Achille, perché dà un appiglio ai loro denigratori, che dicono che quello di Anderson e O’Malley è sempre lo stesso regalo, ma riciclato con scatole, confezioni e carte diverse. Senza dimenticare chi accusa il duo di voler sfruttare ogni chance di capitalizzare la sua intuizione con uscite non sempre necessarie. Questo è un po’ anche il caso del disco Life Metal e del suo corollario Pyroclasts, realizzati durante le stesse sessioni di registrazione. Il secondo è costituito da improvvisazioni che i musicisti coinvolti erano chiamati ad effettuare all’inizio e alla fine della giornata di lavoro presso i famosi Electrical Audio di Chicago per entrare nel mood del primo e mettersi in sintonia con esso. Ovvio, quindi, che qualcuno possa vedere Pyroclasts come un mero suppellettile, l’ennesimo pretesto per monetizzare il lavoro fatto (questa volta addirittura con Albini) e costringere i fan a comprare due album anziché uno. In fondo il dubbio è lecito e ha costituito, inutile negare, anche il mio approccio all’ascolto, un po’ anche per fare l’avvocato del Diavolo e stemperare eventuali ardori da fan della prima ora. Life Metal è solido, convince e non sembra necessitare di orpelli a contorno, perché quindi voler condividere anche questo riscaldamento pre-partita, quasi una sbirciata dal buco della serratura dello spogliatoio? Passo indietro a Dømkirke, anno 2008, e, ancora più indietro, al live The Libations Of Samhain (o meglio, LXNDXN Subcamden Underworld Hallo’Ween) realizzato per la Bastet nel 2004, due momenti importanti per comprendere come la stessa concezione di discografia (in studio, live, regolare, limitata e via dicendo) vada in realtà considerata alla luce della peculiarità del progetto e della sua attitudine fuori dagli schemi, tanto che un live e un live in edizione limitata uscito per l’etichetta associata ad Arthur Magazine assumono valore di primo piano all’interno di un quadro generale che non dovrebbe essere analizzato con lenti usuali ma con l’idea di avere a che fare con una realtà in cui l’unicità, la situazione, il momento e anche il luogo assumono valore irrinunciabile. In quest’ottica, Pyroclasts diviene completamento e non mera aggiunta, anticamera e appendice di Life Metal, del quale fornisce una chiave di lettura. Ciò che serve capire adesso è se stia in piedi anche da solo e se possa essere apprezzato per ciò che si ascolta e non per il suo essere la cornice o il prequel di Life Metal. Ebbene, la risposta alla prova dei fatti appare positiva, proprio perché le quattro tracce che lo compongono hanno la capacità di affascinare come viaggio in sé, avvolgono l’ascoltatore e colpiscono il centro nel riportare a galla quella natura più spoglia e spontanea dei Sunn O))), senza alcuna sovrastruttura o arricchimento esterno a donare un sapore in più. C’è un fascino intrinseco nelle atmosfere che le quattro composizioni sanno trasmettere e le stesse appaiono complete e concluse, non mere bozze o esercizi con cui far andare a regime la macchina. Per questo e nonostante i soliti dubbi e le solite molle quando si ha a che fare con la natura capricciosa e situazionista di questi uomini, la doppia uscita Life Metal/Pyroclasts appare giustificata e meritevole di essere trattata come un’opera dalle due facce e non come un album cui si è voluto affiancare un pretestuoso optional o di cui si è voluto raddoppiare il valore sul mercato con un gadget di lusso, motivo per cui si merita la promozione e non lascia, come altre volte successo, il retrogusto amaro del voler battere il ferro finché è caldo.