STRAIGHT ON TARGET, Pharmakos
“È una cosa seria. Molto seria”.
E come sostenere il contrario, dopo un esordio di questa fattura? Già in grado di imporsi all’attenzione degli addetti ai lavori grazie all’ep Mediocritas (autoprodotto, ma senza una pecca), i giovani deathcorers piacentini saranno tutt’altro che una sorpresa per chi è avvezzo alle più moderne tendenze in fatto di headbanging. Forti dell’intesa raggiunta con la milanese Bakerteam Records e di un ponderato lavoro in fase di produzione, ci offrono un disco che, pur cogliendo a piene mani dalle direttive canoniche del genere in questione, riesce a distinguersi grazie a una spiccata attitudine “in your face” e a scelte stilistiche precise e ben calibrate. All’interno di un contenitore dove è difficile spingersi oltre un ben confezionato manierismo, gli Straight On Target dimostrano di aver sì assorbito la lezione di band come Despised Icon, Whitechapel o Heaven Shall Burn, ma di averla sapientemente integrata a una cosciente e personale visione d’insieme, testimoniata ad esempio dall’equilibrio che nel classico gioco tensivo con il fraseggio melodico molte realtà consimili faticano a raggiungere. Basti, a testimonianza di ciò, dare un ascolto a pezzi come il singolo “Demonized” o alla chiosa “drone” di “Palms Leaves Reader”, forse quelli più interessanti del lotto, di certo fedeli fotografie di un amalgama che rende insolitamente “fugace” l’ascolto di un album dall’incedere oggettivamente granitico. Se Mediocritas è stato un sintomo, Pharmakos potrebbe esserne la cura. Chissà che ascoltandoli non troviate anche voi un rimedio a quella mediocrità celata in ogni piega del quotidiano.