STRAIGHT OPPOSITION, Path Of Separation
Gli Straight Opposition ci avevano salutato per una lunga pausa nel 2018 e non può che essere un piacere ritrovarli di nuovo sulle scene più incazzati che mai dopo due anni di pandemia, un periodo che ci ha permesso di vedere non poche crepe nella nostra società, alla faccia del “ne usciremo migliori”. Perché, ammettiamolo, in fondo quale è la migliore colonna sonora di oggi se non un hardcore potente e incazzato che parli chiaramente di temi da nervi scoperti come il rinascere di razzismo, omofobia e sessismo, il ritorno a principi da chiesa medievale in tema di aborto, il risorgere di spiriti nazionalisti, il prevalere delle vuote apparenze e la sempre più sbilanciata importanza del profitto sulla dignità delle persone? Ogni brano di Path Of Separation grida a chiare lettere il distacco dal pensiero dominante in una società sempre più chiusa ed egoista ad ogni livello e lo fa senza giri di parole, incurante di farsi nemici nel puntare il dito contro l’ipocrisia della stessa scena hardcore, ora così distante da quel coinvolgimento e da quella consapevolezza che segnarono le sue origini.
Bene, direte voi, ma la musica? Solito hardcore Costa Est con un occhio rivolto a quella americana tra NY e Boston? Be’, le basi sono ovviamente lì, perché gli Straight Opposition hanno saputo creare un proprio linguaggio che da quelle influenze (ma non solo) ha tratto la propria linfa, ma c’è molto di più sotto il coperchio di questo pentolone in continua ebollizione e non sono dettagli di poco conto. A partire da una massiccia dose di input esterni che a farla semplice mi hanno portato alla mente sapori e retrogusti quantomai distanti tra Helmet, Cannibal Corpse, Killing Joke, 108, Napalm Death e Godflesh, tanto per giocare alle associazioni di idee e far capire come la formula di questo nuovo lavoro derivi da una forte voglia di mettersi in gioco e cimentarsi con ingredienti diversi. Il risultato finale è un disco che sa al cento per cento di Pescara Hardcore e che non deluderà i fan di vecchia data della band, ma ha dalla sua anche un forte mood oscuro capace di rispecchiare alla perfezione i testi feroci e la voglia di confronto che traspare dai tredici brani qui contenuti. A dar man forte e affiancare la band troviamo, poi, alcuni amici passati a dare il loro contributo, nomi che non necessitano certo di presentazioni (almeno per chi ci segue un minimo) quali Davide Straccione, Enrico Giannone, Christian Montagna, Fiore, Luca HC, Teschio e Yari, tutti impegnati nel rendere questo Path Of Separation quanto più dinamico e vario possibile proprio perché il messaggio arrivi all’ascoltatore in modo incisivo. Poco altro da dire: se cercate un disco hardcore potente e fedele alle sue radici, ma allo stesso tempo attuale e con spunti non scontati, allora vi consiglio di fare un giro sulla giostra messa in moto dagli Straight Opposition, male che vada vi porrete un paio di domande sul mondo che vi circonda.