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STORM{O}, Ere

Abbiamo sempre seguito gli STORM{O}, li abbiamo visti dal vivo almeno una decina di volte nel corso degli anni, abbiamo osservato l’evolversi di un suono dilaniato dall’interno e capace di esplodere in mille schegge impazzite, ricco di pathos eppure mai troppo auto-referenziale, quasi fossero riusciti a trovare il perfetto punto di equilibrio tra pulsioni screamo e nichilismo noise, con la veemenza di chi disseziona i riff e li ricompone in modo non convenzionale. Ci sono un retrogusto math-core, una visione che non lascia nulla al caso nel dilatarsi e ritirarsi della scrittura, con vocals urlate in modo stentoreo, declamate come in una seduta di auto-coscienza, il tutto all’interno di un viaggio che unisce interiorità e mondo esterno, voglia di aprirsi agli altri e al contempo di fuggire dalla vita circostante e dalle sue dinamiche implacabili. Il suono degli STORM{O} ha lo stesso andamento del respiro di un mantice che alimenta la fiamma, sottrae aria e la restituisce sotto forma di vento per alimentarla, gioca con gli opposti per offrire all’ascoltatore un continuo saliscendi emotivo in cui le chitarre si fanno oggi ancora più feroci e taglienti, anche se mai affilate, perché i loro non sono mai tagli puliti, piuttosto ferite slabbrate da cui cadono brandelli di carne e grumi di sangue.

Quattro anni dopo Sospesi Nel Vuoto Bruceremo In Un Attimo E Il Cerchio Sarà Chiuso la band torna più agguerrita che mai e colpisce senza tentennare, così da riconfermarsi nella categoria dei pesi massimi della scena postcore nazionale. E se all’interno di questo genere esiste un confine tra metal e hardcore, i bellunesi sono oggi più che mai nelle file di quest’ultimo e non solo per i testi in italiano e per la furia iconoclasta, quanto per attitudine e urgenza di comunicare, per quel fattore umano che brucia in ogni singola nota e parla di lotte e voglia di riscatto. Ere è lontano da ogni ricerca estetica e ben ancorato a una tradizione che vuole abbattere ogni distanza tra gruppo e audience, così come tra concerto e strada, in un continuo scambio di pensieri e fluidi corporei a legare sempre più chi suona e chi ascolta, musica e vita quotidiana. Poco altro da aggiungere, il tutto è a un clic di distanza