STEFANO DE PONTI, L’Uomo Della Sabbia
Stefano De Ponti è parte dei Passo Uno, ottima band italiana autrice per Trazeroeuno di Presenze, Il Passato Riemerso e Tartüff, dischi che hanno tutti una controparte visiva (il terzo nasce come commento sonoro al film di Murnau). Stefano prosegue anche da solo il suo percorso di ricerca e nel 2011 si trova a curare le musiche per L’Uomo Della Sabbia, rappresentazione teatrale del racconto di E.T.A. Hoffmann a cura della Compagnia Menoventi. Dopo un bel po’ di anni, ormai, De Ponti ha una cassetta degli attrezzi che gli permette di “risolvere” parecchie situazioni, come richiesto a chi deve trovare un punto di incontro tra il proprio stile e quello di altri artisti di altre discipline, ai quali presta la propria opera. Oltretutto, se si dà un ascolto ai suoi lavori e alle sue collaborazioni precedenti, si capisce subito come sin dall’inizio la tendenza sia stata quella di passare trasversalmente per i generi musicali e, come scritto, per diverse forme d’espressione. Nel corso di questa soundtrack, infatti, troviamo il dark ambient di “Nataniele”, il quasi-glitch della title-track, il post-rock di “Anello Di Sipario”, le brevi “Intermezzo”, “Loop 1” e “Loop 2”, che hanno qualcosa di industrial, senza dimenticare “La Follia Di Nataniele”, dodici minuti che divengono un collage di voci pensato per rappresentare la confusione nella testa del protagonista, maledetto e perseguitato sin dall’infanzia.
Sarebbe eccessivo sostenere che sia necessario procurarsi la sonorizzazione di un lavoro teatrale, di certo però L’Uomo Della Sabbia ci riconsegna un artigiano del suono capace e solido.