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STAER, Staer

Staer

Amanti del math-noise metallizato di tutti i paesi, unitevi!

E drizzate a modo le orecchie, perché con quest’ultimo lavoro degli Staer, in uscita per la fighissima etichetta Discorporate Records di Dresda (dare un occhio ed un orecchio al sito, please), la faccenda si fa dannatamente infuocata. Parliamo di un power trio norvegese basso/chitarra/batteria e questa sola definizione dovrebbe automaticamente spingere i più matematici tra voi a impiantare quella che oserei definire la “proporzione della gioia”: “power trio” sta a (Shellac + Melvins + Flying Luttenbachers) come “norvegese” sta a (black metal + free jazz noise + Darkthrone – profumo di chiese bruciate). Non lo sentite il vostro cuore scalpitare contro il taschino della camiciuola? No? Cazzo, brutte notizie: siete morti. O siete degli hipster. Meglio morti.

Ma tornando a (in) noi: i tafferugli si scatenano senza indugio e preavviso alcuno nella prima traccia, un panzer tutto feedback e modulazioni di segnale trainato da un drumming contagiosamente cadenzato, e lo capisci subito che sei capitato alla festa giusta. Le cose cominciano a degenerare in “I Roll With Creflo”, con la chitarra a lancinarti stridula per quasi 6 minuti 6, mentre la sezione ritmica si diverte a tendersi e rilasciarsi come un elastico. Ragazzi, si balla! E “Sex Varnish”? Con quel riff quasi southern ma come lo suonerebbe papà Buzzo in paranoia repeat? Ma a chi lo sto chiedendo?

Vabbè, mi fermo alla mia preferita in assoluto, la splendidamente intitolata “French Erotique”. Questa non si fa mancare niente: raffiche di riff (riffiche?), battiti pachidermici, un crescendo di volume micidiale e – most of all – quella chitarra fischiata ad oltranza che sembra gridare “Kerry King!”.

Entusiasmo a mille, era dai tempi dell’esplosione del noise di Providence che non mi divertivo così. Voi no? Fanculo, ©hipster.

Tracklist

01. Det Är Nyår, Jävlar
02. I Roll With Creflo
03. Sex Varnish
04. French Erotique
05. Fluorescent Spots / Holyday Car
06. Dr. Life