SQÜRL, Silver Haze
Stupisce che gli SQÜRL di Jim Jarmusch e Carter Logan abbiano trovato il tempo di pubblicare il primo lp solo quattordici anni dopo la nascita del progetto, pensato per tradurre in musica l’immaginario filmico del regista nel 2009. Non è un caso che il duo si affidi a Sacred Bones, già compagna di avventure da qualche anno: John Carpenter, David Lynch, Caleb Landry Jones sono solo i nomi più in vista di un catalogo che vede di buon occhio l’ibridazione tra musica e cinema. Silver Haze suona esattamente come le suggestioni cromatiche del titolo: è una musica metallica, lenta, languida e minacciosa, e l’immaginario di riferimento conduce a quel crocevia di tradizione e modernità a cavallo tra gli anni ’80 e gli anni ’90, come testimoniato dalla presenza di Marc Ribot. Gli altri camei presenti, quello della anglo-tedesca Anika e di Charlotte Gainsbourg, non fanno altro che rinforzare la sensazione di trovarsi di fronte alla colonna sonora di un potentissimo film mai esistito, la prima con una ballata nera, la seconda con uno spoken word trascendentale. Il resto non è da meno: sembra di entrare in una delle barren land post-apocalittiche dei film di Jarmusch.