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SOUNDWALK COLLECTIVE, LOVOTIC

Qui stiamo tutti palpitando in attesa del nuovo “Crimes Of The Future”. Di futuro, nell’ottica di specie umana e contesti sintetici, si è occupato pure il Soundwalk Collective, dal 2000 a oggi guidato da Stephan Crasneanscki (principale compositore e autore dell’artwork), dal 2008 accompagnato da Simone Merli, operativo tra NYC e Berlino ma di fatto nomade, da sempre interessato all’approfondimento di temi legati all’antropologia e alla psico-geografia. Negli anni hanno contribuito al Collettivo numerosi artisti di gran rilievo, da Patti Smith a Mulatu Astatke e Jean-Luc Godard, e stavolta a far parte della missione ci sono Charlotte Gainsbourg e Willem Dafoe (già curiosamente assieme sul set di Lars von Trier per “Antichrist”e “Nymphomaniac”), Lyra Pramuk, Atom™ (coinvolto nella co-produzione) e lo scrittore, filosofo e studioso delle politiche di genere Paul B. Preciado. Inizialmente presentato tramite una installazione sonora-spaziale multicanale, a Roma fino a metà luglio, e da poco disponibile all’ascolto e su vinile per la nuova etichetta-studio Analogue Foundation, con la distribuzione di Morr Music, LOVOTIC si sofferma sulle relazioni sessuali, emotive e amorose che potremmo instaurare con i robot avanzati, mettendo in discussione ogni categoria stabilita a priori e difesa a spada tratta unicamente nell’interesse dell’appropriazione biopolitica ed economica, in favore di un maggior ventaglio di possibilità.

Le sperimentazioni del Soundwalk Collective – tra amniotiche tele ambient, reiterative scansioni ritmiche di matrice elettronica, soffusi rumorismi – si intrecciano con lo spoken word avveniristico di Gainsbourg, protagonista-portale nei panni di una Eva artificiale dell’ambiziosa e avvincente narrazione, che avanza interrogandosi su impulsi di preferenza, vocabolario umano atto a comunicare il desiderio, intimità e anatomia moderna, organi e sistema nervoso, connessioni, programmazioni e tecnologia. Le voci degli altri – perché è proprio la voce l’unico filo rosso, indipendentemente dalla natura e dall’elaborazione della sua fonte – si sovrappongono alla sua, trasformandosi l’una nell’altra, esprimendo l’entità di un essere in perenne mutamento: Preciado apre e chiude con la lettura dei suoi testi in “The Age Of Mutation”, in spagnolo, e “Primate Love”, in inglese, a conferma di una direzione creativa, sì, sci-fi, ma edificata su solide basi teoriche. Nella title-track Gainbourg, Dafoe e Atom TM interagiscono al massimo, mentre in “The Future Of Sexuality”, “I Am For You” e nella filo-björkiana “Blessed Are The Lovers” Gainsbourg sfiora la soffusione eterea tipica del suo cantato, concedendosi qualche linea in francese, e Pramuk, portabandiera della musica folk dei giorni a venire, si lancia in inserti operistici nel singolo “Empower And Enhance” e si ritaglia maggior spazio nella cupa “Reverse Discourse”. Si va così dall’umano al post-umano in un iter dove il corpo non è però più (l’unica) realtà, anzi ci si dirige verso un’evoluzione se non una completa smaterializzazione dello stesso, finanche dei processi creativi – il lavoro è stato ottenuto da un fluido scambio di idee e parole tra i componenti del team – nonché riproduttivi. AI is the new sex.