Soundcheck
Nota della redazione: una mostra personale del fotografo Pietro Bandini sarà allestita negli spazi all’aperto dell’Arena San Domenico di Forlì nel corso di Forlì Open Music.
I fotografi di jazz conoscono bene l’importanza di esser presenti durante il soundcheck, un momento importante per scattare le foto forse più interessanti. Certi fotografi ne sono addirittura fanatici, e preferiscono seguire soltanto le prove e andarsene prima del concerto vero e proprio (a dire il vero non sono tanti e si tratta generalmente di persone un po’ particolari…).
Comunque, qualche anno fa, stavo andando a Modena per il soundcheck di un concerto cui tenevo veramente tanto: la prima assoluta del tributo all’opera di Robert Wyatt eseguita da collaboratori storici e altri musicisti dell’ambiente musicale del grande artista britannico. Io purtroppo ero un po’ in ritardo e stavo viaggiando in uno stato di spiacevole apprensione. Lasciata l’autostrada per la tangenziale di Modena, verso le cinque e mezzo di pomeriggio, mi trovai immerso in un traffico troppo lento, che non poteva che aggravare la mia ansia. Dopo pochi minuti, poi, una civetta che stava volando troppo basso, forse abbagliata dalla luce del sole al tramonto, urtò violentemente contro un finestrino laterale dell’auto che viaggiava proprio davanti a me. Accostai immediatamente per soccorrerla. Fortunatamente non vi erano fratture e si trovava soltanto in stato di shock: l’unica cosa fare era risalire in auto e tenerla tranquilla, coperta e al caldo sperando che si riprendesse molto velocemente. Niente da fare. Ci vollero tre quarti d’ora perché fosse nuovamente in grado di volare.
Assolta l’indesiderata ma doverosa incombenza, mi precipitai verso il Teatro Comunale e, dopo aver trovato un parcheggio accettabile, arrivai finalmente nella platea del teatro.
Chris Cutler, Annie Whitehead, Richard Sinclair, Dagmar Krause, Alex Maguire, John Edwards e tutti gli altri stavano proprio in quel momento rientrando nei loro camerini. Non riuscii a scattare nemmeno una foto. E quindi per questo articolo ne pubblico un’altra che non c’entra nulla. Mi spiace ma è andata così…
Magari un’altra volta racconto di quando stavo andando a un concerto cui tenevo molto ed era inverno e nevicava bene. Io però ero un po’ in ritardo e avevo le gomme lisce…
Pietro Bandini, esploratore in modo sensibile di mondi diversi, è dal 1996 fotografo ufficiale del Parma Jazz Frontiere Festival. Socio fondatore della Phocus Agency, vive e sperimenta attorno a Parma. Di lui si sa poco, se non che si occupa di fotografia artistica e di musica, generalmente indagandone l’aspetto più umano ed emozionale.
Segue festival ed eventi musicali in vari paesi e prende parte a diverse esposizioni personali e collettive. Vincitore di numerosi premi e concorsi tutti da lui organizzati, ha all’attivo i libri “Zone” e “The book is on the table”, senza considerare tutti quelli che deve ancora fare.