SLEAFORD MODS, All That Glue

Maxiraccolta con inediti, b-sides, outtakes e rarità che sia affiancano a qualche brano già edito, All That Glue è l’ennesimo capitolo che si aggiunge alla già ricca discografia del duo di Nottingham. La ricetta è sempre la stessa: ritmi ridotti all’osso, tra punk, techno, disco, funk e r&b, un synth che segna la linea di basso, qualche altro campionamento a creare l’arrangiamento e su tutto la voce di Jason Williamson a vomitare parole e autentica rabbia working-class, testi che buona parte dei suoi colleghi musicisti non saranno mai neanche in grado di immaginare.
Cosa si può dire quindi ancora degli Sleaford Mods? Che continuano imperterriti a non sbagliare un colpo; che le loro canzoni riescono a suonare sempre uguali ma al tempo stesso sempre diverse; che in tutto l’album (ventidue tracce per più di settanta minuti) non c’è mai neanche un attimo di cedimento. Che, insomma, la coppia Williamson-Fearn si conferma ancora come la migliore in circolazione. Come ebbe a dire Steve Albini una volta: “Alzi la mano chi pensa che gli Sleaford Mods siano la miglior band al mondo. Tutti gli altri hanno torto”.
Potrei già chiudere qui la recensione.
Entrando nel dettaglio delle tracce in scaletta, mi limiterò a citare solo quelle completamente inedite. Le essenziali “Snake It” e “Rich List” appartengono al primissimo periodo della coppia. “Big Dream” è una outtake da Key Markets cattiva e spigolosa, come anche “Fax Tax”, “Rochester” e “Revenue”, ovverosia il blues secondo gli Sleaford Mods, con anche un accenno vocale di Fearn, normalmente responsabile delle basi e delle birre. “Blog Maggot”, invece, arriva dalle session di Divide And Exit e ti si pianta in testa sin dal primo ascolto. “Slow One’s Bothered” è la versione iniziale (molto più lenta, come il titolo suggerisce) della “No One’s Bothered” proveniente ancora da Key Markets. “Reef Of Grief”, rimasta esclusa dalla scaletta definitiva dell’EP T.C.R. del 2016, è puro Sleaford Mods punk esattamente come “Second”, registrata invece nel 2017, periodo English Tapas.
Fatevi un favore, ascoltate il disco, possibilmente acquistatelo. Se non avete nulla del duo questo è un ottimo punto di partenza; se, come me, possedete già tutto, anche questo “All that Glue” non potrà mancare nella vostra collezione.

Tracklist

01. McFlurry
02. Snake It
03. Fizzy
04. Rich List
05. Jobseeker
06. Jolly Fucker
07. Routine Dean
08. Tied Up In Nottz
09. Big Dream
10. Blog Maggot
11. Tweet Tweet Tweet
12. Tarantula Deadly Cargo
13. Fat Tax
14. Slow One’s Bothered
15. Revenue
16. Rochester
17. TCR
18. Reef Of Grief
19. B.H.S.
20. Second
21. OBCT
22. When You Come Up To Me