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SLANDER, Bad Weather

slander_cover

Con questa nuova uscita i veneziani Slander l’hanno messo dove non batte il sole a un bel po’ di invidiosi e critici. Dai, diciamoci la verità: erano anni che in Italia non si vedeva un gruppo così giovane farsi largo in maniera così veloce, forte del fatto di essere quasi perennemente in tour, di dare vita a show incendiari e soprattutto di aver coagulato attorno a sé una scena (Venezia Hardcore) che non ha semplicemente rivali in Italia. Potete dire ciò che volete: che pensano solo a bere, a fare casino, che non hanno messaggi politici e quant’altro. La sostanza non cambia: gli Slander sono qui, e ci rimarranno ancora a lungo, interpreti a loro modo dell’attitudine di stampo hc. Il loro hardcore moderno e cadenzato, costruito su stacchi funambolici e improvvise accelerazioni, non è certo il massimo dell’originalità, ma suona dannatamente potente, coinvolgente e massiccio. Sì, massiccio, con quei riff di chitarra scolpiti nel granito, con un basso pulsante e una batteria secca e precisa. La voce di Samall ha acquisito quella forma compiuta che le permette di dare la giusta direzione ad un manipolo di pezzi tanto travolgenti quanto semplici nel loro essere canzoni. Gli Slander con questo disco hanno dimostrato ancora una volta che “si può e si deve fare”, riuscendo a lasciare un segno tangibile del loro operato in una scena hardcore che troppo spesso celebra le band straniere, dimenticandosi di quello che ha in casa. Detto questo, long live Slander, yo!