Solo cinque brani, ma quante emozioni e stati d’animo possono scorrere nel lasso di una ventina di minuti. Una collaborazione benedetta fra Est e Ovest, fra due culture musicali e sociali agli antipodi, che non poteva non creare della musica che andasse al di sopra del concetto di universale. Peri Pastor, infatti, è un cantante e songwriter americano incredibilmente dotato, capace di passare da tonalità baritonali a vocalizzi sottili e celestiali, mentre Val Gaina è un chitarrista russo, noto grazie alla militanza nei Kruiz e al suo variegato virtuosismo. I due hanno mischiato le carte in tavola, facendosi beffe delle etichette, e hanno tirato fuori della musica davvero originale ed espressiva. E se “Auf Wiedersehen” mostra le ombre dei Sisters Of Mercy e l’irruenza di Billy Idol, “Smile” aleggia nell’aria come un brano del repertorio più luminoso dei 30 Seconds To Mars, appesantito dalla “zavorra” dei Led Zeppelin. Se “Make Our Way” è un tenero abbandono al pop rock, commercialmente appetibile e accostabile ai Maroon 5, “Hero” è una cupa discesa nel terreno della Neue Deutsche Härte, col suo tempo simile a quello dei Rammstein. Nonostante tutto questo eclettismo, i Siren On The Moon gestiscono il tutto con il loro carisma, che sicuramente non si limiterà, spero, a questo ep.