SHRED, Still Hitting The Ground
Figli dello scontro tra skate-rock e rocciosi riff metal, Nardcore (per chi non lo sapesse, la scena di Oxnard che ha dato i natali a band fenomenali quali RKL, Ill Repute, Stalag 13, Aggression…) e Black Sabbath, gli Shred nascono dalle ceneri degli Slimmer e vedono in azione guastatori sonori impegnati anche in Kate Mosh, Reaction To Ruin, NOFU, Asphaltator e vari altri progetti non meglio identificati. Il risultato è una miscela travolgente ricca di riff tritaossa e stop&go, parti rallentate e ripartenze furiose, il tutto tenuto insieme da un’irresistibile voglia di divertirsi che non può non far pensare al cosiddetto bandana-thrash, riletto e rigurgitato con la foga tipica dell’hardcore e la capacità di costruire brani tanto veloci quanto ricchi di dettagli che mettono in evidenza la tecnica dei quattro, senza per questo diminuire l’impatto e la violenza riversata sull’ascoltatore. Musica per crowd-surfing sul materassino, stage diving a ciclo continuo e sport da pit assortiti, con tanto di strizzate d’occhio a Venice (“Void Gaze”) e a tutto ciò che di meglio ha saputo esprimere il crossover della Costa Ovest nel suo periodo d’oro. Still Hitting The Ground ha il piglio scazzato e strafottente che simili suoni richiedono, il mood di una corsa in skate lungo le strade di un qualche periferia suburbana, la foga di chi vive un’eterna adolescenza e una personalità spiccata che lo distingue da altri lavori simili, tutto quello che serve per fare la differenza tra mestiere e passione, mero tributo e legame diretto con le proprie radici. In fondo, non servono troppe parole, chi doveva capire e sa di cosa si sta parlando avrà già premuto il tasto play su Bandcamp, gli altri continueranno a chiedersi di che diavolo stiamo vaneggiando. Per quanto ci riguarda, ci trovate allo splatter park.