SHE PAST AWAY, Narin Yalnizlik
È stato un percorso a tappe (tutte vinte, tra l’altro) breve, intenso e fulmineo. Bursa, Istanbul, l’Europa, fino a raggiungere e conquistare il mondo intero, o almeno quella fetta circoscritta ai solitari e disperati individui amanti della darkwave, quelle persone avvolte da un’aura abissale e nerissima, dai cuori infranti e dai visi pallidi e tristi. Chi bazzica spesso o anche saltuariamente e in modo nostalgico l’odierna scena dark e gotica avrà già compreso di chi si parla: si chiamano She Past Away, e sono il duo turco (Volkan Caner e Idris Akbulut) che sta sconquassando da almeno tre anni i malinconici e disturbati pensieri dei darkettoni. Funzionano perché hanno una formula semplice e accattivante come le sirene, costruita facendo interagire a perfezione le glaciali angosce del primo periodo Cure, la potenza e la velocità goth-rock dei Sisters Of Mercy e certe sfumature post-punk putride e marce tipiche dei Bauhaus (soprattutto nella voce, quando assume le tonalità basse), impreziosendo il tutto con ritmiche più fresche e nuove modernità sintetiche, che però, anche qui, strizzano l’occhio alla coldwave francese anni Ottanta, quella tenebrosa dei Vita Noctis e dei Brigade Internationale, oltre che a quella più danzereccia e frivola dei Kas Product. Rispetto al precedente e strepitoso Belirdi Gece (2012) non è che vi siano poi chissà quali grandi differenze, diciamo che Narin Yalnizlik va immediatamente diritto all’osso facendo fibrillare il malconcio organo cardiaco. Sembra più studiato, pensato e malsano, creato apposta per le anime dannate che ormai hanno perso ogni speranza di socialità e quelle che hanno lievi disturbi autolesionisti (“Uçtu Belirsizliğe”). Di certo questo nuovo album, tolto il brano “Katarsis”, ha molte meno hit da dancefloor, per il resto, se vi garbano gli accostamenti e le coordinate musicali con quelle band storiche e preziose, allora andate sul sicuro. Bravi e talentuosi, aspettiamo di incrociarli dal vivo quando passeranno dall’Italia (Roma, Torino, Padova) sul finire dell’anno.