SHARON VAN ETTEN, Tramp
Al terzo disco, Sharon Van Etten acquista la sua dimensione e si distacca dal canovaccio folk dei lavori precedenti, quello dai toni tra psichedelico e cameristico (in questo senso, “Give Out” è il brano che collega Tramp ad Epic e Because I Was In Love). Oggi il suo punto di partenza è sempre lo stesso, ma gli approdi si moltiplicano. Zach “Beirut” Condon funge da contraltare maschile per duetti e cori (grande prova in “All I Can”), Aaron Dessner (National) produce e tutto il resto è affidato a una Van Etten che evidentemente desidera un’escalation stilistica simile a quella di PJ Harvey. “Warsaw” parte new wave (… con un titolo così!), “Serpents” ricorda il rock febbrile di marca Woven Hand, “Kevin’s” è incursione nel campo country ‘n roots, dotata di una timidezza che maschera grande forza e passione. “Leonard”, drammatica e malinconica, rimanda al meglio degli Okkervil River e quindi di certo indie folk, “In Line” è maestosa e brilla di nera grazia, “All I Can” disperde l’oscurità con bordate di pop cameristico, “We Are Fine” riprende atmosfere delicate ed eteree (da Mazzy Star dediti al folk), mentre un tocco di marzialità dark emerge in “Magic Chords”, con Zach ancora in grande spolvero. “Ask” è la ballata chitarra e voce da cameretta (e qualche tocco pianistico) che farà sanguinare cuori sensibili, “I’m Wrong” riprende un passo stentoreo nonostante una melodia policroma che rimanda agli Animal Collective, “Joke Or A Lie” è il bacio di addio di un’intensa storia d’amore. La tavolozza da cui attingere è diventata ricca di sfumature; ora sta a Sharon continuare a capitalizzare al meglio ogni input e definirsi sempre di più.
Tracklist
01. Warsaw
02. Give Out
03. Serpents
04. Kevin’s
05. Leonard
06. In Line
07. All I Can
08. We Are Fine
09. Magic Chords
10. Ask
11. I’m Wrong
12. Joke Or A Lie