Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

SEVERE TORTURE, Fisting The Sockets

Ci sono voluti ben dodici anni per veder tornare nel circuito estremo i Severe Torture, quintetto olandese composto da veterani e stakanovisti del death metal. Figli dei Deicide e dei primi Cannibal Corpse, hanno iniziato nel 1997 a devastare il panorama europeo, abituandoci da subito a lavori di inaudita violenza e di grande onestà compositiva, sin dal debutto del 2000 Feasting On Blood per la Hammerheart Records, passando per Fall Of The Despised per la sempreverde Earache Records, anche se è Slaughtered del 2010 ad averli fatti entrare nel gotha dei gruppi più influenti del death metal. Fisting The Sockets, pubblicato lo scorso 10 giugno, è uno stuzzichino: tre tracce per un quarto d’ora in attesa del full length annunciato per il prossimo anno. Gli ingredienti ci sono tutti affinché questo ep sazi la fame dei fan: grugniti tombali, basso fangoso, arpeggi lucidati intervallati a riffoni serpici, doppia cassa serrata, più quel pizzico d’aria di casa nostra grazie all’artwork curato dalle sapienti mani di Roberto Toderico, da anni una delle matite più blasfeme e crude dell’underground estremo.

Quello dei Severe Torture è un vero e proprio assalto sonoro in piena regola, con cui mostrare quei punti di forza che li hanno resi da sempre fiore all’occhiello del loro genere, intervallando passaggi tersi e tecnici a sferzate abominevoli, così da rendere l’ascolto di questo ep una vera goduria per tutti i palati. Apre le danze “Fisting The Sockets”, title-track guidata da riffing pulito e armonico per poi tuffarsi in sfuriate violente ed ignoranti, doppia cassa e mugugni rognosi nella migliore tradizione death metal.

“Entangled In Hate”, dall’apparenza caotica, è accompagnata da basso fangoso, ritmi robusti e viscerali, cambi di tempo molto fantasiosi riffing tecnici allo stremo (la scuola di Schuldiner riecheggia in maniera sconvolgente), tutto guidato da urla bellicose e funeste fino alla chiusa “Hands And Head Not Found”, cacofonica e massiccia.

I Severe Torture impartiscono una vera e propria lezione, confermandosi una delle più importanti realtà europee in campo estremo . Fisting The Sockets è la dimostrazione di cosa significa fare death metal coi controcazzi.