SERGIO ALBANO, How The Air Works
Sergio Albano, chitarrista, è nel giro “imploded” napoletano e ce lo ricordiamo anche come Amklon su Boring Machines. Tolgo subito ogni dubbio scrivendo che il suo How The Air Works è clamoroso: un lavoro atmosferico ma non solo, forse sarebbe meglio dire una colonna sonora immaginaria, con la chitarra come sorgente (presumo), ma completamente trasfigurata. Non riesco in ogni caso a metterlo nello scaffale vicino ad altri “chitarristi ambient” (Baker, Hecker, Fennesz…), anche se lo sfoggio di potenza iniziale di “An Impossibility Without A Name” potrebbe far pensare a Ben Frost, pur se mischiato con Roly Porter e Paul Jebanasam. Sergio Albano spazia davvero moltissimo a livello di soluzioni, di costruzione dei pezzi e anche emotivo, andando a scavare tra paura, stupore e fragilità. Molto spesso la sensazione è che in questo disco stia provando a restituire ciò che ha visto in un Altrove molto poco simile al nostro, tanto che per associazione di idee sono tornato sulla colonna sonora di Barrow e Salisbury per “Annihilation”, specie (appunto) la parte pensata per l’incontro con l’alieno.
Altro outsider da non ignorare.
P.S.: mastering di Noel Summerville, andate su Discogs voi senza che vi aiuti io.