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SECT, Blood Of The Beasts

Vi abbiamo già presentato i Sect con il video di “Like Animals”, anteprima dall’album Blood Of The Beasts uscito per Southern Lord, di cui oggi vi parliamo in modo esteso. Vi abbiamo dunque già detto che nella band ci sono veterani della scena hardcore collegati a gruppi di prima grandezza (Earth Crisis, Cursed, Catharsis e Undying su tutti), gente che sa bene come trattare la materia prescelta quando si tratta di miscelare la furia hardcore con la potenza del metal, così da ottenere l’effetto di una locomotiva fuori controllo che va a schiantarsi contro un muro di cemento armato. Il loro, insomma, è materiale dissonante in cui lo stridore del metallo diventa parte fondante del tutto. Fosse stato solo questo, si sarebbe parlato di un disco che lascia tramortiti ma che diventa meno interessante una volta assorbito il colpo e rimessi in piedi. Questo è, in effetti, ciò che si prova durante i primi minuti, ma per fortuna con il procedere dell’ascolto la band dimostra di saper aggiungere quegli elementi necessari per non esaurire il tutto in una semplice esplosione fine a sé stessa. Da metà lavoro, infatti, le cose si fanno più corpose e si aggiunge qualche spiraglio che, seppure non riesca a rialzare completamente le sorti di un album tanto potente e cattivo quanto a rischio monotonia, ne aumenta la varietà e la diversificazione: in particolare si aprono degli squarci nella struttura e si lasciano infiltrare momenti più cadenzati, strizzate d’occhio slayeriane (vedasi “Redundant Gods”), giri più prettamente hardcore e meno furiosi, persino qualche coro che resta in mente. Questo riesce a rimettere in carreggiata la locomotiva, ma resta comunque chiaro che piacerà molto più agli amanti di certo hardcore new-school in voga nell’ultima parte degli anni Novanta che a chi ne preferisce una versione meno muscolosa e dopata. Personalmente non impazzisco per queste cose: fatte bene per carità, anche ben studiate, ma mancano un briciolo di profondità e qualche sprazzo di genio. De gustibus…