SECRETS OF THE MOON, sG
Il motivo per cui intervistiamo i veterani Secrets Of The Moon, band black metal tedesca con una pletora di uscite all’attivo, è che nel 2015 hanno realizzato il loro miglior disco, che per coincidenza (o forse no) è anche quello in grado di parlare a una fetta di pubblico molto più ampia che in passato. Sì, perché alla fin fine il segreto più importante è quello che ti permette di scrivere delle buone canzoni, e se a scoprirlo è una band da sempre con in tasca riff molto efficaci e un grande talento nel costruire scenari bui, ecco che salta fuori un album come Sun, con sette pezzi pronti per essere mandati a memoria e cantati ai festival dai fan vecchi e nuovi.
Vi siete formati nel 1995, avete perso tragicamente un’amica, vostra compagna nella band, cambiato la vostra formazione, pubblicato in totale sei album. E l’ultimo è molto, molto buono. Non so se suonare come Secrets Of The Moon sia il vostro lavoro, ma non è questa la domanda. La domanda è: dove trovate la forza?
sG (voce, chitarra, synth): Per essere onesto non ne ho idea. Mi sono trovato sull’orlo di chiudere tutto un’infinità di volte. Però c’è un’irrequietezza in me che non mi fa fermare. È divertente che la gente me lo continui a chiedere. Forse è un segno che dobbiamo lasciare e che Sun debba diventare il nostro album di commiato. Chi lo sa? La band non è il mio lavoro a tempo pieno. Lo vorrei, le cose sarebbero più facili. A volte sembra un secondo lavoro a tempo pieno, solo che non si fanno soldi.
Non ho una statistica, ma possiamo dire legittimamente che siete considerati influenti, specie se pensiamo ad alcune band tedesche, francesi o svizzere. Quando, nel corso della vostra lunga storia, avete capito che stavate dicendo qualcosa di nuovo? Eravate interessati a dire qualcosa di nuovo o solo a suonare la musica che amavate da ascoltatori?
No, non ci è mai importato di fare qualcosa di nuovo o sofisticato. Tutto quello che abbiamo sempre voluto era sentirci a nostro agio nel mondo che stavamo costruendo per noi stessi. Volevamo pelle d’oca. Il resto non è importante. Ovviamente però siamo onorati quando nuove band là fuori dicono d’essere influenzate da noi. È grandioso… e all’inizio non avrei mai immaginato nulla del genere.
Mi piace un sacco di musica strumentale e in questi ultimi anni (facendo la mia parte per il web magazine) ho dovuto ascoltare tonnellate di roba senza parti vocali, molto lontana dalla forma canzone “tradizionale”. Mi sono poi trovato a cantare alcune parti di Sun e a fischiettare le melodie. Stavate consciamente cercando tutta questa immediatezza?
Certo, voglio che la nostra musica abbia elementi melodici e che sia chiara al primo ascolto. Semplicemente perché amo le melodie e come possono catturare immediatamente l’ascoltatore senza che nemmeno lui lo realizzi. Buono a sapersi che con te ha funzionato.
Un’altra sulle voci in quest’album: personali, versatili, flessibili, sfaccettate… non sono un musicista, ma suppongo che debba essere molto difficile migliorare questo “strumento”, specie quando tu provieni da un background di metal estremo… Come è stato raggiunto questo risultato?
Sì, ci sono state delle sessioni di registrazione davvero difficili e ho dovuto compiere vari errori prima di riuscire a centrare alcune note. A un certo punto della prima sessione ho perso completamente la voce, ed è stato come un horror. Non sapevo che la voce potesse sparire così… per giorni. Ha anche colpito il mio sistema immunitario e l’influenza mi ha piegato per giorni. Col grande aiuto di Thomas Helm degli Empyrium a supervisionare le registrazioni finali (lui è un cantante d’opera professionista) sono stato in grado di portare a conclusione il lavoro. Ma ho imparato molto e spero che tutto funzioni sul palco alla stessa maniera.
Sun sta ricevendo responsi incredibili e siete pure sulla copertina di Subterranea Mag (l’inserto di Metal Hammer per la roba estrema). Proprio sulla copertina scrivono “The Rebirth Of The Gothic”. Alcune delle peggiori uscite metal sono state etichettate come “gothic metal”, ma anche alcuni capolavori: ascoltate Paradise Lost o Katatonia? O Subterranea Mag cercava legami con band come Bauhaus, Joy Division, Cure, Sisters Of Mercy? Ascoltavi questi gruppi da giovane?
È davvero tanto strano. Ci hanno paragonato alle band e alla roba più ridicole. Dagli Screwdriver a Marilyn Manson. Certi gruppi nemmeno sapevo che esistessero. Mi piacciono alcuni dischi dei Paradise Lost (Icon, Draconian Times) o dei Katatonia (Viva Emptiness), ma non mi piace il termine “gothic metal”. Lo odio. È tutto ciò che non è la mia band. E da giovane non seguivo quei gruppi che hai menzionato. Però ho ascoltato molto Pornography dei Cure quando preparavo quest’album. Potrebbe aver lasciato alcune tracce.
“Yet our children will be there / to reach out for what is not” (da “Dirty Black”). È strano quando una band di metal estremo parla di… figli. Sei d’accordo?
No, perché dovrebbe essere strano? “God wears black today while he carries the stillborn to the shore”. “Don’t spurn my children’s legacy, for their mothers cunt was bathed in faith”. I più piccoli non sono mai mancati nei nostri testi.
Credo che non mi racconterai mai chi è “The Man Behind The Sun”. In quella canzone il protagonista porta una bandiera e nelle foto del gruppo di quest’anno anche tu tieni una bandiera nera, di solito il simbolo degli outsider e dei ribelli (e dei musulmani, ma non so se è il tuo caso…). Cosa fa di voi degli outsider?
No, te lo dico. L’uomo dietro al sole sono io. Siamo outsider perché il nostro modo di vivere e pensare non si adatta davvero a quello della maggior parte delle persone. I posti dove ci riuniamo sono diversi, il modo di parlare è diverso, le azioni sono diverse. Siamo dei fieri outsider.
Avete pubblicato un’edizione espansa di Sun, con tracce bonus. Uno degli ospiti speciali è Yusaf Parvez dei Dødheimsgard. E coi Dødheimsgard ci andrete in tour. A Umbra Omega è uno dei miei album dell’anno. Vorrei conoscere la tua opinione su questo disco.
Ho ricevuto l’album da Yusaf stesso un po’ di tempo fa e mi è piaciuto quello che ho sentito finora. Devo dargli ancora un po’ di ascolti perché sembra proprio che sia molto da scoprire. Una band molto interessante, di sicuro.
Sai che vi aspettiamo in Italia. Dacci delle buone notizie, dai.
Vorrei avere nuove date per te, ma non ce le ho. Stiamo aspettando anche noi, quindi non so dirti se ci saranno show italiani. Abbiamo suonato in Italia una volta (o due?) e ricordo che era andata di merda. Noi siamo stati merda, il pubblico è stato merda. Dovremmo riprovarci. Forse si accenderà finalmente la fiamma. Grazie delle grandi domande. Spero di vederti in tour.