SARKRISTA, Sworn To Profound Heresy
Finlandesi trapiantati in Germania che suonano un black metal marcio al punto giusto: cosa potrà mai andare storto? Non molto, ma in linea generale mi aspettavo qualcosa di meglio.
Sworn To Profound Heresy, in uscita il 21 marzo 2021 su Purity Through Fire, è il terzo album dei Sarkirsta: nove pezzi, di cui tre impreziositi dalla presenza di ospiti di alto livello, per un totale di circa cinquanta minuti.
La solennità della traccia in apertura è accentuata dalla presenza di un coro, mentre con la title-track si entra immediatamente in un territorio ben noto a chiunque conosca le caratteristiche principali del black metal finlandese: ritmiche molto dinamiche e variegate, riff melodici dal vago sapore malinconico, devozione assoluta al Signore delle Tenebre. Innegabile in tal senso l’influenza di Horna e Satanic Warmaster, indiscussi “capi scuola” nel genere.
Si assiste a tratti a momenti di vero e proprio plagio, che non è necessariamente un male, se non fosse per la voce: sovrastante nel missaggio e poco varia nell’interpretazione, seppur ottima per quanto concerne la timbrica.
Le sfumature negli stili di canto estremi sono, a mio parere, il fiore all’occhiello della scena finlandese: citerei a tal proposito Mikko Kotamäki, che – prima di entrare nei death-doomster Swallow The Sun – ha dato prova di essere un vocalist black metal eclettico, con ottime doti interpretative (Vinum Intus degli Alghazanth è una delle sue migliori prove). Il frontman dei Sarkrista, invece, su quest’album sfoggia uno stile piuttosto piatto, che purtroppo rende poco coinvolgente anche il resto.
Per fortuna i tre ospiti speciali riescono in qualche modo a compensare tale carenza: su “The Chosen Ones Of Satan” troviamo infatti Lord Lokhraed dei francesi Nocturnal Depression, la cui inconfondibile voce porta una ventata di freschezza, conferendo al brano un sentore DSBM che ricorda anche gli Horna di Sanojesi Äärelle. “Destroyer Of The Sun” vede invece The Infidel, frontman dei finnici Curse Upon A Prayer in veste di ospite. È molto diverso dal resto dell’album: ci sono una componente anni ’80 quasi tendente al pop e un outro per piano, che creano uno stacco notevole. La performance dell’ospite speciale è all’altezza delle aspettative: esattamente come nella sua band principale, sa davvero stupire in fatto di versatilità e sfumature.
Terzo ospite su Sworn To Profound Heresy è Ahma, della one-man band finlandese Antimateria, che chiude l’album con “A Whisper From Forgotten Coffins”, a cui aggiunge una vaga nota atmosferica, molto piacevole nel contesto e parecchio interessante, anche considerato che in questo brano a prevalere sono ritmiche tipicamente black and roll.
Unica traccia in cui ho riscontrato un tentivo di fantasia nel cantato è la penultima, “The Beast Reborn”, dove il frontman si cimenta anche in qualche vocalizzo in clean.
In definitiva, questo è un album che non butterei via: ci sono degli spunti interessanti, per lo più portati da ospiti esterni ma, onore al merito, la band ha comunque composto un buon compendio di black metal finlandese, con (quasi) tutte le caratteristiche al posto giusto.