S.U.G.A.R – II
Quando lo scorso ottobre il trio berlinese ha annunciato il termine delle registrazioni del suo secondo album, per me è cominciato un periodo di trepidante attesa. Attesa che è stata ampiamente ripagata questo settembre. Gli S.U.G.A.R., pubblicati da Alien Snatch! Records, propongono un punk rock che fa appello a più sonorità: se, senza dubbio, una delle loro principali influenze è il proto-punk “detroitiano” dei classici MC5 e (soprattutto) Iggy & The Stooges fino ai Crime di San Francisco e ai The New Order di Ron Asheton, qui l’elemento rock’n’roll è notevolmente ridotto a favore di quello punk, che li porta anche vicino all’hardcore punk losangelino di Dead Kennedys, Adolescents e al garage punk di Reatards e Carbonas. Nel primo album (l’omonimo S.U.G.A.R.) la ricerca della melodia era decisamente minima, mentre qui si nota subito una maggior tendenza a inserire motivi più catchy e “orecchiabili” (già percepibile da “1984”, il singolo scelto per annunciare il pre-order) senza però perdere ruvidezza e aggressività. Come il precedente, questo disco ha una durata decisamente contenuta, 24 minuti totali per otto brani che scorrono senza rallentamenti e scongiurano cali di attenzione. Unica pecca (a parere solo personale e soggettivo) è la mancanza di sperimentazione strumentale, tentata, seppur timidamente, con l’inserimento indovinato di un sassofono in un pezzo del debutto. Questo non vuol dire che il suono degli S.U.G.A.R. sia privo di originalità o creato esclusivamente by the book; forse una delle cose più interessanti di questi tre è proprio come vanno a cercare in quei tre minuti medi di durata più influenze e più invenzioni che, seppur minime, li distinguano. II è quindi un buonissimo lavoro che, dopo l’ottimo esordio, lascia ben sperare per il futuro. Speriamo di vederli dal vivo il prima possibile.