RUSSIAN CIRCLES, Memorial
Notturno, ferale, mortifero. Niente che non ci si possa aspettare dal quarto disco dei Russian Circles, insomma. Per fortuna, però, Memorial è anche possente, equilibrato, denso di una grigia passione che si sposta, agile, tra dark, metal e math rock, sempre con invidiabile duttilità ed efficacia. Lì dove ormai i Pelican sembrano essersi arenati, il gruppo di Chicago sforna un disco tosto che sorprende a più riprese. Basti citare il crescendo di “Ethel” o la conclusiva title-track, primo pezzo cantato della loro storia, con una splendida Chelsea Wolfe a farla da padrona. Molto convincente ed empatico.