RUN DUST, Leisure Village
Luke Calzonetti stava nei Child Abuse, un gruppo iperveloce, ipertecnico e iperbravo che gioca molto coi cliché (dei generi estremi) ed è ovviamente provocatorio sin dal nome. Anche in questo caso non si può ascoltare Leisure Village senza tenere conto che chi lo ha creato sta facendo satira su qualcosa. Quello in uscita per In Paradisum è un album di elettronica fintamente commerciale, col video della title-track che è un collage in qualche modo disturbante di pubblicità di case e di non si sa bene cos’altro, irreale quanto i sample e i synth troppo patinati che lo accompagnano, oppure con quello di “Tetley Scraps”, che ruba da altri utenti YouTube immagini di una suburbia in un gioco 3D tipo “The Sims” (la copia della copia della copia?) e accompagna un pezzo che sembra materiale Planet Mu ipersemplificato. Si potrebbe parlare di un atteggiamento à la Black Dice, un gruppo che, quando è diventato apparentemente più pop, ha mantenuto tra le pieghe del suono sempre quel non so che di beffardo e freak. Alla fin fine poi, qualche brano è perversamente gradevole al di là di tutti i ragionamenti appena scritti, in ogni caso suggerisco di leggere attentamente le avvertenze prima di assumere questo disco.