RONIN, Bruto Minore
I Ronin non mollano la presa e tornano ancora una volta, ed ancora una volta con una formazione diversa dalla precedente, a parte il “padre” di tutto, ovverosia Bruno Dorella. Ora al suo fianco ci sono Nicola Manzan ed Alessandro Vagnoni (Bologna Violenta), rispettivamente a chitarre e violino ed alla batteria, e Roberto Villa a basso e clarinetto (in passato, tra gli altri, Nicola Ratti, Cristian Naldi e Chet Martino). La formula è più o meno quella di sempre: strumentali piuttosto melodici che cambiano a seconda del tiro che danno la sezione ritmica e la chitarra: l’apertura di “Capriccio” è tutta un gioco di equlibri armonici, come uno strumentale di Angelo Badalamenti ma senza inquietudine. Non mancano le consuete variazioni su temi di tipo cinematografico, e infatti in “Ambush” la sfida si fa più interessante, ricordo che Dorella con questa band in passato aveva fatto qualcosa di simile con la colonna sonora del documentario della film-maker milanese Alina Marazzi, “Vogliamo Anche Le Rose”. A un cento punto, complice la formazione musicale di Manzan, fanno addirittura capolino chiari passaggi in odore di classic-metal /in “Bruto Minore”), ma come suonati da dei Man Or Astroman infoiati col progressive rock: ecco, detta così pare tutto assurdo, ma il mescolone è riuscito, cosi come sono convincenti alcuni passaggi di “Wicked”, anche se pare di ascoltare i Cowboy Junkies (l’arpeggio della chitarra), ma questo non è affatto un male, anzi. Bentornati ragazzi.
Tracklist
01. Capriccio
02. Oregon
03. Ambush
04. Bruto Minore
05. Scherzo Quasi Maggiore
06. Scherzo
07. Wicked
08. Tuvan Internationale
09. Bryson