ROBERT FORSTER, The Candle And The Flame
She’s a fighter, canta Robert Forster su una musica disperata e lanciata contro il mondo. Di pancia, per niente urlata, ma sofferta e viva. Songwriter inappuntabile, una vita coi Go-Betweens in compagnia di Grant McLennan, ma anche una in solo: ridendo e scherzando siamo all’ottavo disco. Prodotto col di lui figlio (The Goon Sax vi dice nulla?) e con Karin Bäumler, moglie e madre. Una famiglia portentosa che dà man forte e sostiene le vissute litanie di un sessantacinquenne che, invece di godersi il giardino della sua casa a Brisbane, ci regala in souplesse emozioni e chicche semi-acustiche.
9 brani per 37 minuti, nulla di troppo: stringato, semplice e ben fatto. I cori di “It’s Only Poison”, che sembra quasi una “Pale Blue Eyes” leggera leggera (e che in effetti i vicini Sodastream ripresero anni fa su una compilation Homesleep, hai visto mai?), donano un sentore folk rock che par di essere in una di quelle fattorie nell’outback a cantar d’amore e del passato. E, tra l’altro, che dovremmo chiedere di più a quest’uomo? Dategli un paio di corde ed un microfono e vi risolleverà mondo e giornata, facendovi innamorare, affezionare, emozionare. Grazie Robert, buona vita: quando vorrai, noi ascolteremo beati.
Chiude sui ricordi “When I Was A Young Man”: 21enne musicista, tempi folli, la pioggia, i fan… Poi magari fra un paio d’album organizziamo con Rick Rubin una sessione all’American Recordings, che grana e voce mi sembrano pronte a tagliarci in due.