Ritalin Waves: All Against All + Piet Dierickx, 7/6/2018
Roma, Fanfulla.
Siamo stati all’ultimo appuntamento di Ritalin Waves di questa stagione (la quarta), in quel del Fanfulla a Roma. Cos’è Ritalin Waves? È la “rassegna” di Selva Elettrica, dove suonano i gruppi/gli artisti/i progetti che sono usciti per l’etichetta, insieme ad altri (vari ed eventuali). In un perpetuo mix di generi, provenienze e approcci, ma accomunati da un’attitudine anti-star. Dunque Selva Elettrica è una label, che esiste da 13 anni, anzi una netlabel: il principale mezzo di diffusione è il sito (più il profilo bandcamp), dove si può trovare ogni release in free download. Puro spirito d.i.y. unito ad una grande passione e conoscenza del panorama underground, con una predilezione per progetti sperimentali e “sghembi”, dove il rapporto con la musica non risponde alle esigenze standard del vendibile (ma neanche a quelle da “ghetto” di scene troppo codificate). Il tutto condito da una sana e dissacrante autoironia.
Appurato il fatto che Selva Elettrica sia una gran cosa, torniamo all’ultimo appuntamento di Ritalin Waves. I primi a suonare sono gli All Against All da Latina. Sono nati da poco ma non sono esattamente dei novellini: il bassista suonava negli Shokogaz, il batterista nei Misantropus e tutt’ora nei Senzabenza. Se i duo sono ormai una way of life, questa nuova creatura ci fa capire che non c’è necessariamente bisogno di tutti quegli effetti speciali che vengono usati per “sopperire” alla mancanza di altri componenti: senza distorsioni iperboliche e riverberi infiniti ci si rende conto che non c’è proprio nessun vuoto da colmare. Gli All Against All inanellano una serie di pezzi di cui forse il viaggio è la metafora più appropriata, nel senso che si passa per tanti luoghi senza volerne abitare necessariamente uno. Accelerazioni e rallentamenti, risonanze no wave e cavalcate; non manca l’impatto ma sanno essere anche un po’ cervellotici quando vogliono, con qualche giro di basso intricato e stacchi di batteria jazz, per poi virare sul continuum da colonna sonora con retrogusto funk. A fare da amalgama c’è un tocco personale, grazie a cui il tutto esce fuori in modo estremamente naturale. Le capacità ci sono e il fomento pure, li aspettiamo alla prima uscita!
Sale poi sul palco Piet Dierickx, batterista fondatore dei Soulwax, gruppo belga nato negli anni Novanta che è transitato da sonorità rock/grunge alla dance. Piet ha altri impegni, come i Drums Are For Parades (gruppo molto interessante che prevede due batterie suonare contemporaneamente) e il suo progetto solista, che ci presenta oggi. Qui il musicista abbandona il suo strumento “tradizionale” per mettersi dietro alla consolle e proporci un set breve ma estremamente potente. Sonorità industrial abrasive si ripiegano su se stesse per lasciar spazio a piccoli squarci di tranquillità, in un sali scendi profondamente emotivo, cattivo e soave allo stesso tempo. Piet sembra divertirsi molto, speriamo che anche lui ci regali un’uscita al più presto (e poi diciamolo: è il sosia di Tom Yorke).
Come da tradizione, dopo i gruppi c’è il dj set cosmico by Demented, la metà di Selva Elettrica che risiede a Roma (indi, se siamo ancora in grado di applicare le regole del sillogismo, è anche l’organizzatore di Ritalin Waves). Il dj set è cosmico nel senso che ci può finire dentro tutto, purché riesca a catturare energie vitali. Se questa descrizione suona troppo fricchettona, la affianco a electro-frizzante-violento-volemose bene. Per quest’anno è andata, la scuola è finita, ci si vede in autunno!