Riprende Forma in FVG con Giovanni Di Domenico & Tatsuhisa Yamamoto, Giorgio Pacorig & Stefano Giust e altri ancora
Riceviamo da Hybrida e pubblichiamo.
domenica 2 febbraio ore 18
Giovanni Di Domenico & Tatsuhisa Yamamoto + Giorgio Pacorig & Stefano Giust – Circolo Arci Misskappa (Udine)
Giovanni Di Domenico e Tatsuhisa Yamamoto si conoscono in Giappone nel 2009 e da allora hanno suonato insieme centinaia di concerti in Asia e Europa sia in duo che in gruppi come Delivery Health (con Jim O’Rourke) e BonJinTan (con Jim O’Rourke e Akira Sakata), pubblicando diversi dischi su etichette come TROST, Holidays Records, Modern Obscure Music. Hanno anche un trio con Keiji Haino e hanno condiviso il lavoro con altri musicisti come Eiko Ishibashi, Tetuzi Akiyama, Toshimaru Nakamura, Riki Hidaka, Kei Matsumaru.
Libera e intensa, la loro musica è una delle tante possibili derivazioni del loro amore per i tanti stili diversi che la compongono, che vengano dal free/impro più estremo, al jazz di derivazione ECM, dai meandri sempre cangianti dello sperimentalismo sonoro e dalla costruzione minuziosa del pop più raffinato.
Giovanni Di Domenico: Fender Rhodes
Tatsuhisa Yamamoto: batteria
Giorgio Pacorig e Stefano Giust presentano “Così Com’è” (Setola Di Maiale, 2024) registrato in un piovoso pomeriggio di settembre 2023 dopo vent’anni di sodalizio artistico e di amicizia: improvvisazioni erranti incentrate sull’ascolto reciproco e su un’evidente dinamica sonora e ritmica. Il grado di comunione e la sottile coesione di questo duo favoriscono lo sviluppo di narrazioni che evolvono dalla calma piatta al mare in tempesta. Giorgio Pacorig, pianista e specialista del Fender Rhodes, improvvisatore, compositore, eclettico frequentatore di forme musicali diverse ha collaborato, tra gli altri, con Joe Bowie, Don Moye, Marc Ribot, Kawabata Makoto, Giovanni Maier, Tobias Delius, Daniele D’Agaro, Axel Dörner, Massimo De Mattia e Jessica Lurie.
Stefano Giust è un musicista improvvisatore, batterista, compositore e factotum dell’etichetta discografica Setola di Maiale. Da circa quarant’anni indaga questi aspetti in campo acustico, elettrico, elettronico e performativo. Collabora con musicisti, compositori, registi, coreografi, danzatori, acrobati, attori, poeti e artisti visuali.
Giorgio Pacorig: Fender Rhodes
Stefano Giust: batteria
domenica 16 marzo ore 18
Yao Bobby & Simon Grab + MoulinàDents
Azienda Agricola Giuseppe Maggiori, Colloredo di Monte Albano
Il rapper e attivista politico togolese Yao Bobby collabora con il noisemaker svizzero Simon Grab per dar vita ad una forma molto grezza e improvvisata di hip hop sperimentale: una dancehall claustrofobica oltreché anticapitalista, come ci tengono a sottolineare i due autori, che alla consueta rotondità dei grooves preferiscono suoni taglienti, battiti irregolari e pulsanti, e violente cacofonie su cui Yao Bobby si esibisce istrionico e mai accomodante o consolatorio. Anzi, uno dei meriti maggiori delle loro produzioni e concerti è quello di evitare in ogni maniera lo stereotipo dance che spesso si accompagna alle musiche dell’Africa, in favore di uno scomodo iperrealismo sonoro capace di rendere davvero l’ingiustizia che caratterizza gli attuali rapporti tra Europa e Africa.
Yao Bobby: voce
Simon Grab: elettronica
MoulinàDents è un progetto solista di musica elettronica improvvisata, dalle atmosfere plumbee, che spazia dall’ambient sperimentale alla techno industriale. Nulla è preparato, tutto accade sul momento.
Eugenio Dreas: elettronica
venerdì 28 marzo ore 21
Gaudenz Badrutt & Ilia Belorukov + Andreij Rublev
Villa Centis, San Martino Al Tagliamento
Gaudenz Badrutt e Ilia Belorukov suonano musica improvvisata ed elettroacustica che esplora le relazioni tra silenzio, suoni molto forti e tutto ciò che sta nel mezzo. Utilizzano principalmente dispositivi e strumenti elettronici, l’improvvisazione come contesto per produrre suoni e l’ambiente come parte integrante della musica prodotta.
Gaudenz Badrutt: elettronica
Ilia Belorukov: elettronica
Andreij Rublev è Andrea Gava. Musicista, compositore, produttore e sound designer. Il suo lavoro tratta i temi dell’inatteso, dell’errore nella tecnologia come strumento creativo, dell’improvvisazione, della relazione tra uomo e macchina. La sua ricerca nel campo della musica elettronica si sviluppa a partire dalle tecniche di no-input e dall’utilizzo del feedback come elemento sonoro fondante della sua estetica.
Andrea Gava: elettronica