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RIPPIKOULU, Musta Seremonia e Ulvaja

Musta Seremonia

Rippikoulu

Uscita originariamente nel ‘93, la seconda demo dei finlandesi viene oggi ristampata su vinile. Un piccolo pezzo di storia del death metal, visto che i Rippikoulu sono stati i primi a cantare metal estremo nella loro madrelingua. Musta Seremonia è puro death/doom sulla scia di pesi massimi come Sentenced (quelli delle origini) e Funebre, tanto per citarne alcuni, e trova il proprio culmine nella title-track posta in conclusione. Il lavoro svolto in fase di missaggio rende i suoni più pesanti, ossessivi e oscuri. Un marchio questo, inconfondibile sia per loro sia per tante band che in poco tempo li hanno lasciati in secondo piano, basti pensare ai Demigod o ai Convulse (anch’essi ristampati di recente), ma che hanno solo colto la palla al balzo al momento giusto. Tappa obbligatoria per riscoprire le radici del death finlandese.

Ulvaja

Rippikoulu2

Sono passati poco più di vent’anni dalla loro ultima demo. Tante le difficoltà superate, in primis il duro colpo della morte del chitarrista Marko, che portò poi al loro scioglimento (e anche a un tentativo di riformarsi, ma senza successo). Grazie anche all’interesse di Svart Records, che ha ristampato il loro secondo demo, i finlandesi hanno unito le proprie forze per Ulvaja: un disco di passaggio, denso di significati e cambiamenti. C’è un nuovo batterista assieme ai vecchi membri, compresa la chitarra di Olli Väyrynen al comando, ed è emerso anche un nuovo sound. I riff si manifestano prorompenti come non mai, rievocando le gesta di Thergothon ed Esoteric: esplosioni death/doom, quindi, ma arricchite da synth, brevi stacchi melodici, voci femminili sulla title-track, e quasi si stenta a riconoscerli. Quanti storceranno il naso, e quanti altri apprezzeranno questo nuovo corso? Vogliamo chiamarla incoerenza o normale evoluzione? Dopo tutti questi anni sarebbe stato sin troppo scontato e da immaturi affacciarsi una seconda volta sulla scena riproponendo qualcosa di trito e ritrito. È pur vero che anche sotto questa nuova veste non è che ci sia qualcosa di inusitato, ma almeno Ulvaja desta più curiosità per quanto riguarda il futuro.