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RICCARDO SINIGALLIA, Per Tutti

Riccardo Sinigallia

In questi ultimi tempi si è parlato fin troppo di nuovo cantautorato italiano, una scena che parrebbe essere ricca di voci, ma che in realtà è priva di una proposta davvero all’altezza della vecchia scuola. E mentre alcuni parlano, mentre altri scrivono canzoncine e fanno uscire dischi carini, per non dire mediocri, c’è chi resta in silenzio, fregandosene poco di cosa è indie e di cosa non lo è, sbattendosene il giusto dei social, dei commenti, delle polemiche più sterili e di tutto ciò che ne consegue.
Insomma, c’è chi alla musica ci pensa ancora. E poco importa della partecipazione a Sanremo, se questa è servita a mettere un po’ più in luce un uomo il cui grande talento non è mai stato adeguatamente ricambiato dalla risposta del pubblico e di certa critica. Senz’altro non lo ha aiutato far passare otto anni tra un disco e l’altro, ma in un periodo in cui di dischi se ne fanno uscire troppi, questa scelta di centellinare la propria ispirazione dovrebbe rappresentare un punto di forza.

Riccardo Sinigallia di punti di forza ne ha tanti, tantissimi. Innanzitutto, sa scrivere canzoni; lo ha sempre fatto, sia per se stesso, sia per altri. Incontri A Metà Strada era e resta un gran bel lavoro, e Per Tutti ne è l’ideale seguito: un ottimo esempio di pop, nell’accezione più alta e nobile della parola. Un disco che sfrutta ma anche va oltre i canoni della scuola romana (in cui per forza di cose rientra anche lui), il cui lavoro sulla musica, sulla scrittura è più ricercato e vario di quel che sembra, grazie anche alla presenza di Filippo Gatti in fase di composizione e dietro al mixer.

I sette minuti di “E Invece Io”, con la loro atmosfera rarefatta, dovrebbero già comunicare tutto, così come i due brani sanremesi, “Prima Di Andare Via” e “Una Rigenerazione”. Il primo è un classico pezzo à la Tiromancino, che però lascia il segno grazie a una melodia e a un arrangiamento indovinati. Il secondo concede invece spazio al soul bianco, così come fanno anche la title-track e “Le Ragioni Personali”, nella quale spicca l’utilizzo dei fiati. Commovente “Io E Franchino”, ballata che si muove su arpeggi acustici in ricordo di un’amicizia, mentre “Che Non È Più Come Prima” è un’intensa e sincera dedica al padre, appena velata d’elettronica. Delicate e leggere “17 07 2010” e la conclusiva “Tu Che Non Conosci”, ma non per questo poco funzionali all’economia di un disco che non ha alcun pezzo poco riuscito o fuori posto.

Nove episodi più o meno tutti battistiani. Nessuna scimmiottatura, nessun “vorrei ma non posso”; nessuna imitazione o emulazione. In dischi come Per Tutti, che oggi si contano sulle dita di una mano, ritroviamo lo stesso spirito che si avverte ascoltando Lucio Battisti, la stessa voglia di creare qualcosa di apparentemente semplice ma che ad ogni ascolto riscopriamo diverso, e quindi più complesso di come ci appariva; la stessa volontà di mettere la musica davanti a qualsiasi altra cosa, la stessa timidezza. Perché sì, in fondo Riccardo è uno timido. E c’è sempre più bisogno di timidezza, in questo pantheon di ego smisurati e di inutili velleitari. C’è sempre più bisogno di musica e sempre meno di tutte le restanti cazzate.

Tracklist

01. E Invece Io
02. Prima Di Andare Via
03. Una rigenerazione
04. Io E Franchino
05. Per Tutti
06. 13 07 2010
07. Le Ragioni Personali
08. Che Non È Più Come Prima
09. Tu Che Non Conosci