REVERORUM IB MALACHT, De Mysteriis Dom Christii
Ammetto di essermi avvicinato a questi Reverorum Ib Malacht solamente per la curiosità di sentire come suona, in questo periodo, il black metal interpretato da due musicisti cattolici nati e cresciuti in Svezia.
Mi ritrovo a sorvolare sui concetti dietro al disco in questione, sia perché il gruppo gioca sull’aspetto misterioso e solenne, sia perché i canoni del genere hanno davvero perso qualsiasi effetto, nonostante ci sia ancora chi è convinto dell’esatto contrario. Certe atmosfere e l’approccio lo-fi ricordano alla lontana i Negative Plane, forse anche per il fatto che escono sulla stessa etichetta, The Ajna Offensive, ma si tratta sicuramente di un lavoro dalla natura meno weird (aggettivo che invece descrive bene la band statunitense). Il mood generale è dettato da un suono sommesso, che si compone di batteria slanciata, corde sfocatissime e tastiere decadenti, dove la voce non si alza mai al di sopra del comparto strumentale. Non mancano i connotati dark ambient, qua alternati ai brani in cui è protagonista l’incedere metallico, una soluzione che – per quanto possa andare d’accordo con il genere di partenza – purtroppo viene impiegata in modo discutibile, risultando in qualcosa che interrompe troppo a lungo il discorso principale e al contempo non è sviluppata abbastanza per potersi reggere da sé. Quest’ultimo fattore, sommato ai toni in generale pacati e all’eccessiva durata, costringe dunque la band a presentare un album poco efficace, ma non necessariamente pessimo. Rimane comunque l’impressione che sia richiesto un certo coinvolgimento per poterlo apprezzare nel suo complesso.