REDWOOD HILL / HEXIS, Split
In attesa che esca il nuovo album Abalam (ne parleremo in maniera dettagliata a brevissimo), gli Hexis tornano a farsi sentire con questo split che vede coinvolti i Redwood Hill, anche loro di Copenhagen, oltre a una schiera di label internazionali – ben otto – tra cui l’italiana Shove Records. Se per gli Hexis vale la definizione generalista e da prendere con le molle di blackened-core, con i Redwood Hill si avverte forte una più marcata impronta metal, grazie a un suono pesante, ossessivo, puntellato da vocals evocative e da linee melodiche cariche di atmosfera, pur senza negare una contaminazione con le derive più oscure del postcore in voga oggi. Il loro è un suono carico di violenza repressa, trattenuta e per questo in grado di gonfiare e ispessire le trame sonore fin quasi al punto di rottura, è musica dolente e dolorosa che guarda al doom, soprattutto quando un coro sepolcrale dona all’unico brano presente una forma ieratica e solenne. La risposta degli Hexis è furiosa, figlia del nichilismo noisy tinto di black che ormai rappresenta il trademark distintivo della band, con la voce impastata all’interno del magma caotico che fuoriesce dalle casse, eppure sempre ricco di pathos e capace di comunicare con l’ascoltatore grazie a linee melodiche che si infiltrano nell’insieme e ne dettano l’andamento emotivo (se questo è l’antipasto in attesa del disco nuovo, possiamo ben aspettarci un altro colpo a segno per la formazione). Per ora si può parlare a buonn diritto di un segnale da tenere in dovuta considerazione circa lo stato di salute della scena danese.