RAKE-OFF, Goin’ Mental
Conosco bene i Rake-Off, li ho già recensiti e visti dal vivo, mi avevano già colpito favorevolmente con il primo disco, eppure questo nuovo lavoro è riuscito a sorprendermi in modo piacevole. Come tutte le ricette, infatti, anche per un buon piatto a base di hardcore non sono sufficienti gli ingredienti giusti, né tanto meno basta la passione per certe sonorità, si tratta piuttosto di accostarli e dosarli, di lavorare sugli equilibri per non spingere troppo da una parte o dall’altra. Troppa potenza rischia di limitare il tutto alla cosiddetta botta di pancia, mente un uso eccessivo di melodia potrebbe stemperare l’impatto del risultato finale. Serve insomma quel pizzico di personalità che determini il come e quando gli ingredienti prescelti debbano entrare in gioco per dare la giusta spinta al tutto. Ecco, detta in soldoni, i Rake-Off con Goin’ Mental hanno beccato il punto di cottura preciso, tanto da conquistare anche chi come me ascolta hardcore da parecchio tempo e con ampia scelta di differenti variazioni sul tema. Poco da eccepire, quando partono brani come “Despise”, “Out Of Style” o “Self Disgrace” (sentitevi pure liberi di sostituire i titoli in base ai vostri gusti personali) il piede batte e la testa scapoccia, i cori vanno a mente dal primo ascolto e si viene presi dalla voglia di vederli dal vivo con annesso scatenarsi nel pogo. Si avvertono i sapori della scuola newyorkese al netto della coattagine eccessiva (S.O.I.A., Gorilla Biscuits, persino il primo Civ), il punk-rock che strizza l’occhio nei ritornelli, quel pizzico di metal nelle chitarre per incendiare la benzina, un po’ di thrash-core (quello che a me piace chiamare bandana-thrash), tutte spezie che la band riesce a far collidere senza che si perda mai di vista la riuscita di brani anthemici e dotati ciascuno di una propria personalità ben distinta eppure mai in contrasto col resto del menù. Difficile riuscire a esaltarsi con simili proposte di questi tempi, almeno al punto di renderle presenza fissa nei propri ascolti quotidiani, soprattutto come carica mattutina per affrontare un’altra giornata di merda tra lavoro e scazzi vari… Goin’ Mental è come la classica ciambella riuscita col buco. Tutto il resto è relativo e anche poco influente.