RAGANA, Desolation’s Flower
Maria e Coley (Ragana) sono in attività dal 2011 con 5 album e uno split coi Thou. Desolation’s Flower è un distillato di oscurità e malinconia deflagrante, in cui il folk si tinge di black metal e dove afflizione e disillusione regnano sovrane. Maria e Coley vivono e operano in un mondo che fatica a comprendere e accettare la diversità ed equilibri differenti dai propri. Per questo motivo esprimono rabbia e frustrazione e lo fanno in maniera catartica, con un’onestà e un’urgenza coinvolgenti. Batteria martellante, urla, una chitarra dolente: la title-track in 8 minuti scava un solco fra chi amerà questo duo e chi manterrà le distanze. Passato il varco ci aspetta un midtempo crudo e tignoso, dove la voce è portatrice di una disperazione che chiede soltanto di fare un passo avanti, di condividere un passaggio. Poi una “Ruins” nella quale il dolore e il rumore arrivano ad ondate ferine. “DTA” è lupo vestito da pecora, è superare un limite nervoso oltre al quale non si hanno più freni e tutto intorno a te, a casa tua, si sfalda e monta lo sconforto. Assolutamente impossibile non alzare il volume: uno di quei brani coi quali controllare l’emotività diventa difficile, intenso da far piangere. Poi una “Winter’s Light Pt_2” in cui la differenza fra sfogo e baratro è questione di millimetri. Dopo l’intensità cala, anche se comunque prosegue la bellissima dinamica fra “agiti” folk (o addirittura pop, sentendo una “Pain” che forse esagera nello stridio fra parti pulite e sporche) e tormenti, con una chiusura degna e sacrale come “In The Light Of The Burning World”. Desolation’s Flower è un disco che, apparsomi dal nulla, si candida a essere una delle sorprese del 2023.