Questa È Roma 2020
Roma, Strike C.S.O.A., 18 gennaio 2020.
Si ringraziano per le foto Nodo169 e MoonHc Photography.
Nuova edizione del Questa È Roma, ospitato come lo scorso anno dallo Strike e suddiviso in due spazi concerti distinti, quello più capiente denominato Skatepark e quello più raccolto presso il Pub, così da ridurre drasticamente i tempi di attesa e poter condensare il tutto entro gli orari prestabiliti. Del resto, il team di Rotten Inc. è ormai oliato a dovere, dunque non teme la gestione di un numero così cospicuo di band, tale da coprire l’intero spettro dell’estremismo di matrice punk: dal punk-rock al thrash-core, dall’OI! al grind, dall’hardcore old-school a forme contaminate e accompagnate da definizioni più o meno fantasiose. Nonostante la defezione last minute dei Varukers, il tutto soddisferà in pieno le aspettative: i Vitamin X ricopriranno il ruolo di mattatori assoluti con un set che coinvolgerà l’intera sala con ogni sorta di sport da pit, compreso un epico wall of death introdotto dalle note di “Black Betty” e stage-dive di ogni sorta con o senza gonfiabili (un pensiero al coccodrillo perito in azione), cominciati in pratica sin dal soundcheck. Visti di recente più volte e in contesti diversi, gli olandesi conquisteranno la mia personale preferenza, perché sono una delle band più divertenti in circolazione, merito di una miscela sonora a dir poco irresistibile e di un’energia che definire contagiosa è dir poco. Non da meno i molti altri, ben suddivisi tra locals e ospiti da ogni parte d’Italia, spinti a suonare al massimo delle loro possibilità dall’atmosfera di festa e dall’affluenza crescente. La lunga durata e la mole di gruppi mi impediranno di assistere a tutte le esibizioni, anche perché a partire da una certa ora la posizione all’interno della sala piccola andrà conquistata in anticipo (aggiungiamo una “colpevole” fuga social-culinaria in direzione So What?, il tempo necessario per rifocillarmi e raccogliere le energie necessarie ad arrivare alla fine fare l’alba in attesa del treno per casa).
Sostanzioso in ogni caso il bottino di band che vedo in azione: S-Contro, Kalashnikov Collective, Gozzilla & Le Tre Bambine Coi Baffi, Coru & Figau e The Ammonoids. Tra queste, anche due protagonisti della mia playlist di fine anno, cioè i paladini del più puro nichilismo sonoro XCARACOX e i thrasher Rake-Off, a dir poco tellurici grazie a un pubblico ricettivo e pronto a farsi coinvolgere, nonostante la distrazione fornita da un personaggio armato di panama bianco e occhiali da sole che si aggira tra il pubblico per assistere ai concerti in un malriuscito tentativo di passare inosservato. Conferma anche per i No More Lies, che – come ho potuto constatare nelle varie occasioni che mi hanno portato ad incrociarne la strada – sanno bene come riscaldare a dovere i presenti e renderli ricettivi al loro mix di hardcore, punk e OI!. È invece la mia prima volta con i Tacita, altra formazione di cui mi sono occupato su disco, ma che non ho mai visto in azione sul palco e che oggi mi colpisce in modo positivo, anche e non sono piazzato bene (in pratica sulla soglia del pub): spero per questo di poterli rivedere quanto prima. Stesso dicasi per i Verano’s Dogs, di cui mi perdo purtroppo un set che molti poi giudicheranno uno dei migliori del festival, motivo per cui mi riprometto di rimediare al più presto.
In generale, come si diceva in apertura, resta indiscutibile come ciascuno dei gruppi presenti abbia dato del suo meglio per rendere l’evento meritevole in ogni sua parte e abbia saputo raccogliere i consensi dei molti accorsi sotto il palco. Insomma, ancora una volta il Questa È Roma si è dimostrato un appuntamento all’altezza e degno della fama che ha saputo guadagnarsi sul campo. Il prossimo anno, però, prenoto una stanza per dormire prima di ripartire: venti ore da sveglio cominciano a pesarmi più del dovuto.