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PYREXIA, Feast Of Iniquity

Pyrexia

Nomen omen, affermavano gli antichi. Nel caso dei Pyrexia questo detto sembra davvero appropriato, dato che l’ascolto di Feast Of Iniquity attacca una febbre che cresce fino a togliere il respiro.

I Pyrexia sono da sempre un nome rispettato nell’ambito del death metal più underground. Nonostante siano attivi sulla scena fin dai primi anni Novanta, hanno finora raccolto meno di quanto hanno seminato. Sospinti dalla ricerca costante di un indirizzo musicale più definito (col passaggio dal brutal death privo di compromessi degli esordi al più ragionato death groove degli ultimi tempi), i newyorkesi rivisitano ancora con decisione – “in chiave evoluta” – il loro suono, anche alla luce dei buoni responsi ottenuti con Age Of The Wicked (2007). Feast Of Iniquity, infatti, rappresenta un compendio moderno e attuale di tecnica strumentale e pura brutalità. La produzione è nitida, il muro di suono alzato dalle chitarre è imponente e i pezzi hanno un impatto devastante. Preziosa risulta in tal senso la prestazione di due leggende come Dough Bohn (Suffocation) e Dave “War Machine” Culross (Malevolent Creation e anche lui Suffocation), capaci di trasmettere fortissime scariche di adrenalina con sequenze indiavolate di pattern ritmici di batteria. Ciò che contraddistingue di più Feast Of Iniquity è una certa omogeneità compositiva, paradossalmente un punto di forza e non un limite, perché così alla fine la potenza sprigionata rimane sempre costante. Tracce come “Death Wish” e “Wheel Of Impunity” sono marcate da una linea ritmica dirompente, mentre nei parziali rallentamenti di “Cryptic Summoning” e “Panzer Tank Lobotomy” il gruppo mantiene sempre alta la soglia di attenzione dell’ascoltatore per mezzo di una violenza distruttiva che diminuisce in rari istanti, per poi ri-aumentare in modo repentino. L’album prosegue nella sua frenesia mortale fino alla conclusione, in un’armonia estrema di suoni gutturali, groove e saturazione.

I Pyrexia forniscono una prova inappuntabile da tutti i punti di vista, da quello esecutivo a quello tematico (politica, guerra, odio per l’umanità). La cura quasi maniacale riposta in fase di missaggio aumenta inoltre a dismisura l’incisività dei singoli brani e conferisce al tutto grande solidità e compattezza. Feast Of Iniquity sfuma lasciando ottime sensazioni riguardo la direzione intrapresa dal gruppo e si attesta su livelli di eccellenza.

Tracklist

01. The Pendulum
02. Infliction
03. Death Wish
04. Cocoon of Shame
05. Cryptic Summoning
06. Thy Minion
07. Wheel of Impunity
08. Panzer Tank Lobotomy
09. Born of a Jackal
10. The Feast