PURLING HISS, Drag On Girard
I Purling Hiss di Mike Polizze sono una delle creature più indomite dell’indie-rock degli ultimi dieci anni, autori di un colosso della psichedelia estrema come Hissteria del 2010. La band ha poi optato per un sound più morbido, ma sempre guidato dalle chitarre di Polizze, uno di quei guitar-hero arrivati sulla terra a cavalcioni di un fender twin-reverb, attirato dalle promesse del padre putativo J Mascis, un’influenza chiara sulla seconda parte della carriera dei Purling Hiss. Anche Drag On Girard, ottavo album in quattordici anni, non si sottrae al confronto coi Dinosaur Jr, da cui Polizze eredita l’indolenza slacker, l’ortodossia del fuzz, l’infuriata sezione ritmica punk al servizio di melodie malinconiche e valanghe di assoli: strazianti o liberatori, ipnotici o caciaroni, Polizze ne ha uno per ogni occasione. Possiamo in questo caso pensare a un bignami del rock anni Novanta, con dentro un po’ di tutto, dallo shoegaze alla hit indie-rock, dalla ballata velvet-iana alla tirata punk-rock, e in fondo due jam in omaggio ai Crazy Horse di Neil Young.
Per carità, Drag On Girard non fa sconti sul sound, sempre abrasivo e increspato, ed è davvero un buon disco: lo apprezzeranno meglio i fan, mentre noi ci teniamo stretto quel delirio noise che fu Hissteria.