PUEBLO PEOPLE, Sentiero Di Guerra
L’incontro con i Pueblo People, prima su cassetta con The First Four Moons e poi dal vivo al Glue-Lab, ci aveva favorevolmente colpito, diremmo quasi impressionato. I motivi di questo invaghimento risiedevano – e risiedono – nel far convivere pulsioni psichedeliche, un gusto tipicamente Nineties e una personalità a tutto tondo all’interno di piccole fotografie dai toni seppia e dal forte impatto emotivo. Per questo, l’arrivo di una nuova uscita – seppure sotto forma di ep – ci ha permesso di fare il punto della situazione e di comprendere se quello che era stato un amore a prima vista avrebbe retto alla prova del tempo e a un ascolto a mente fredda. La risposta arriva già con la prima traccia, quella “Phantom Ships” che riporta in primo piano tutti gli elementi costitutivi del Pueblo-People-pensiero, ma lo fa all’insegna di un’ulteriore maturazione e affinamento della scrittura, con le chitarre ancora più liquide e le voci a rincorrersi lungo sette minuti in continua tensione tra introspezione e crescendo corali, con tanto di contro-canto a dare un tocco evocativo al pezzo nel finale. Del resto, ciascuna delle tre composizioni presenti ha una sua propria sfumatura e un suo proprio marchio, sia questo un riff o un’esplosione di note come nel finale di “Warpath”, nonostante resti sempre presente il piglio che ha permesso alla band di colpire l’attenzione sin dalla prima uscita. Insomma, se quella che si aspettava era una conferma, Sentiero Di Guerra colpisce il bersaglio e ribadisce come i Pueblo People siano una di quelle piacevoli sorprese in grado di distogliere l’ascoltatore dagli usuali ascolti e di imporsi oltre l’appartenenza di generi e scene, proprio perché posti oltre la linea temporale e refrattari a qualsiasi tentativo di rigida catalogazione. Tra fuzz e folk, elettricità statica e armonie spacey, il progetto nato dall’unione di membri di Agatha e Vulturum continua il suo percorso fuori dalla via maestra e forse proprio per questo risulta così affascinante. Se nomi quali Uncle Tupelo, Violent Femmes, Green On Red, Wall Of Voodoo, 13th Floor Elevators vi dicono qualcosa, sarebbe un peccato lasciarsi scappare questo ep.