PSYCHOPHYSICIST, Audio Computing

Psychophysicist è un progetto sonoro nato su iniziativa di Adi Newton e del sodale Andrew McKenzie, con alle spalle un primo disco omonimo (1996, Side Effects) registrato presso gli EMS di Stoccolma con l’idea di approfondire la psicoacustica e la psicofisica.

Audio Computing, appena rilasciato da ARMComm/Rizosfera, sembra rappresentare oggi insieme ad Amma (Anti Group 2022) l’apice creativo di Adi Newton (Gary M. Coates, Sheffield, 1958), polistrumentista e artista con un’attività che spazia anche tra pittura, teatro e cinema. Primo disco nel 1977 con i Future, a seguire Clock DVA e negli anni con Matar, SOON, Spectral Unit accanto ad Enrico Marani di Le Forbici di Manitù, The Anti Group e questo Psychophysicist, solo per citare alcuni dei suoi progetti ma senza dimenticare tante collaborazioni importanti prima fra tutte proprio quella con Andrew McKenzie di Hafler Trio.

Le registrazioni di Audio Computing sono iniziate nel 2016 con la collaborazione di Paul Prudence e terminate nel 2023 con Newton affiancato dal compositore sperimentale britannico Fabio Kubic, l’ultima fase è stato il lavoro di produzione e mastering negli studi del fondatore dell’etichetta Entr’acte Jacques Beloeil ed è proprio a lui che l’album è dedicato dopo la sua improvvisa scomparsa avvenuta nel giugno dello scorso anno.

L’idea di riproporre dopo 28 anni la denominazione Psychophysicist è scaturita dall’interesse di Adi Newton per il lavoro di Boris Yankovsky (1904-1973), teorico acustico sovietico, discepolo del compositore d’avanguardia Arseny Avraamov da cui ben presto si allontanò per sviluppare un’originale analisi dei fenomeni fisici riguardo al suono-assoluto, rivelandosi come un vero pioniere della musica elettronica. Descrivere Audio Computing è arduo, ma immaginiamo Adi Newton come un incrocio fra uno scienziato e uno stargazer, e dunque ciò che attende l’ascoltatore è una sorta di viaggio sonoro, un esperimento acustico di oltre settanta minuti con sette composizioni che vanno da “Tempo-Test” all’epilogo “Geomancy” (brano dedicato al compositore francese Bernard Parmegiani, il cui titolo si riferisce all’antica pratica divinatoria africana), attraversando l’elettronica calda e severa di “Integration”, “Spectronic”, “Gutai Realisation” (in riferimento al gruppo giapponese pioniere delle arti performative negli anni cinquanta) “Syntronic” e “R009004”. L’equipaggio è composto da Adi Newton, audio computing, Paul Prudence, elettronica e grafica, Fabio Kubic, elettronica e soundscape, Jacques Beloeil, mastering finale a Berlino e Londra.