PROSCRITO, Llagas Y Estigmas
Cinque lunghi pezzi per i catalani Proscrito, all’esordio su disco “vero” dopo un demo. Davvero un bel crossover, pur rimanendo sempre nell’ambito dela musica lenta e pesante. Non è necessariamente semplice armonizzare bene influenze diverse anche se, ammettiamolo per dovere di cronaca, non sono influenze così “diverse”, soprattutto per gli apparati auricolari più navigati. Ci sono gli Asphyx, quelli più lenti, presenti anche in quel tipico modo di usare la chitarra solista che abbiamo tutti (tutti? Tutti!) amato in The Rack e Last One On Earth. Ci sono sicuramente i Corrupted, quindi un modo di essere lenti, pesanti, estremi, ma non death/doom. Il caso vuole che i Corrupted cantassero in spagnolo. E direi che c’è anche un po’ di Winter: l’accelerazione in “Exequias” pare uscita da Into Darkness, altro classico mai troppo elogiato. L’operazione è decisamente riuscita, oltretutto la platea di possibili estimatori risulta piuttosto ampia, almeno quanto quella dei tre gruppi sopra citati, quindi il futuro è roseo per i Proscrito. Se proprio dovessi andare a cercare peli superflui, direi che il suono potrebbe valorizzare meglio i pezzi. Manca un po’ di spinta da questo punto di vista: con una musica del genere l’ascoltatore va seppellito sotto tonnellate di lava, non semplicemente preso a sberloni. Che comunque fanno male.