PROFANAL, Supreme Fire
Possiamo farla molto breve: i Profanal sono uno dei migliori gruppi death metal italiani. Oggi vantiamo un buon novero di band che in questo settore si sono accasate presso realtà straniere dal gran blasone, ma non va a detrimento dei Profanal il fatto di uscire per una etichetta italiana, perché la reputazione e la qualità della coraggiosa Iron Tyrant – che di loro aveva stampato anche il precedente Black Chaos – sono più che solide nell’underground di genere. Andando più nello specifico, se i Profanal sono parte dell’aristocrazia estrema italica, nel campo del death metal di derivazione svedese detengono probabilmente lo scettro di regnanti, impugnato fino a poco tempo fa assieme agli Undead Creep, che però hanno cambiato nome in Gravesite e virato su specifiche death metal un po’ differenti.
Rispetto a Black Chaos trovo che la registrazione renda molto più giustizia alla qualità dei pezzi, che sono costruiti in maniera eccellente. È un fattore fondamentale in una nicchia profondamente conservatrice come quella dello swedish death metal, soprattutto se non si è nati in Svezia, visto che l’anagrafe può aiutare molto nel mettersi in evidenza. La personalità dei Profanal emerge in pezzi molto vari in cui sapientemente si alterna tutto lo scibile storico di genere, dalle intro acustiche alle velocità smodate. Non ci si annoia mai e, dal momento che non siamo qua a cercare i nuovi Berio e Penderecki, vi assicuro che a un disco death metal non si può chiedere di più. E aggiungiamo pure che dal vivo sono una bomba.