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PREMARONE, Das Volk Der Freiheit

I Premarone rappresentano un’entità a dir poco peculiare nel panorama odierno, fautori di un suono che guarda dritto al passato per catapultarlo nel presente fino a unire pulsioni kraut-rock – con tanto di richiamo agli oscuri German Oak nell’utilizzo del tedesco nel titolo – a espansioni drone, il tutto al servizio di un concept album complesso e distante da ciò che solitamente si potrebbe far rientrare nella comune accezione di doom, nonostante a questo linguaggio si finisca comunque per ascriverlo, fosse altro per affinità elettiva a livello di atmosfere e di pachidermico incedere del tutto. Das Volk Der Freiheit (traducibile in italiano come Il Popolo Delle Libertà) narra in due parti separate da interludio le vicende politiche del nostro Paese degli ultimi venticinque anni e i mutamenti socio-culturali che lo hanno attraversato, un quadro impietoso al cui interno non si fatica neanche troppo a scorgere un parallelismo tra ciò che è accaduto in Europa nella prima metà del Novecento e la nostra situazione attuale, rischi di svolte autoritarie/illiberali comprese. Anche la scelta di un approccio declamatorio all’interpretare i testi, a mo’ di voce narrante fuori campo, lascia l’impressione di assistere a un documentario, un’inchiesta che vuole mettere giù in maniera cruda quanto di più deleterio e auto-distruttivo l’Italia abbia saputo produrre dopo la fine della Prima Repubblica e l’inchiesta Mani Pulite. Il risultato finale è un lavoro complesso e al contempo affascinante, ricco di spunti “altri” e variazioni che ne rendono l’ascolto interessante e mai monotono, dal forte mood Seventies accentuato dall’uso di synth e theremin che donano un che di prog al tutto. Non un album facile, anche per il taglio particolare e la lunghezza delle due parti, eppure senza ombra di dubbio meritevole del tempo speso per entrare nei suoi meccanismi ed esplorarlo in ogni suo meandro, ascolto dopo ascolto. Per quanto mi riguarda, thumbs up.