POISON RITES, S/t

Woohoo! “Everything I Love” is… esattamente l’approccio musicale e il modo di maltrattare gli strumenti di ‘sti maledettissimi Posion Rites. Gli Stooges a 200 Km/h, gli Oblivians più punk, gli Hellacopters senza glam, i New Bomb Turks, i Little Killers e i Turpentines (di cui parlavo qualche mese fa in Perle Ai Porci, ricordate?), è questa la famiglia a cui appartiene il combo in questione. Garage punk come se piovesse a dirotto!

Nato dalle ceneri di Speedwolf, Conjugal Visits e Hot White, il gruppo di Denver esordisce con questo fantastico album contenente dieci tracce, una più lurida dell’altra, pubblicato dalla loro stessa etichetta, un’autoproduzione quindi. Registrazione tutt’altro che hi-fi, copertina in bianco e nero fotocopiata, stampa solo su vinile e cassetta. Pezzi come “Darkest Darkness”, “Not Here For Long” e “Camaro SS” sono autentici drink alla nitro: li butti giù tutto d’un fiato e ti fanno saltare per aria.

Vorrei un disco così, non dico sempre, ma almeno ogni due mesi. Musica per le orecchie e per incendiare gli animi, non per gli scaffali. Ancora, grazie!