POISON IDEA, Confuse & Conquer
Non stupisce che sia la Southern Lord ad occuparsi del nuovo disco dei veterani Poison Idea, tornati in studio a quasi dieci anni da Last Will And Testament: Greg Anderson, proprietario dell’etichetta, sembra infatti aver seguito con le sue uscite più recenti una sorta di ritorno alle origini, visto che è arrivato al drone-doom dei Sunn O))) da un solido background hardcore. Così, dopo essersi occupato delle ristampe di alcuni dei loro dischi storici, regala ai fan vecchi e nuovi dei Poison Idea un album che non delude le aspettative. Non c’è più Pig Champion e la ferita non può essere rimarginata, ma è tornato a casa dopo un quarto di secolo Eric “Vegetable” Olson e la band di Portland calcia ancora come si deve. Manca l’effetto sorpresa e parte della furia giovanile si è trasformata in sordo rancore, eppure Confuse & Conquer si difende e non fatica ad entrare nella discografia dei leggendari kings of punk senza creare imbarazzo, al contrario si garantisce ripetuti giri di pista grazie a un songwriting ricco e mai noioso, ad alcuni brani che mordono come ci si aspettava e a un paio di gesti di follia degni della loro fama, ad esempio una stralunata “Dead Cowboy”, che sembra nata da una trasferta di Nick Cave nella prateria. Era davvero difficile chiedere di più e non si sente il bisogno di sollevare polemiche o puntualizzare sulla necessità o meno di un nuovo lavoro di questi reduci della golden age, almeno finché la mano correrà senza esitazioni a tirare fuori il disco per godersi una nuova scarica di adrenalina con “Bog” o “Beautiful Disaster”, a citare un destro sinistro da ko alla prima ripresa. Del resto, in tutta onestà, importa ben poco: una volta tanto, un ritorno non sa di naftalina e dà filo da torcere anche ai ragazzini, dilungarsi oltre appare persino superfluo. Pig Champion apprezzerà di sicuro e questo è il pensiero che ci stampa un bel sorriso sul volto, incuranti di tutti quelli che: “però…”.