PLASMA EXPANDER, Live3
Abbiamo già parlato bene dei Plasma Expander in occasione dell’uscita di Cube (2013). Questo trio strumentale si forma a Cagliari nel 2005, dopo che il chitarrista Fabio Cerina ha terminato l’esperienza milanese coi Bron Y Aur. Accanto a lui, alla batteria, Andrea Siddu, mentre al basso, in seguito a degli avvicendamenti, troviamo oggi Corrado Loi, al quale si deve la svolta più “dritta” e groove della (ormai) penultima prova in studio, oltre all’aggiunta di qualche spezia psichedelica attraverso l’effettistica e i nastri, una dinamica favorita anche dalla presenza di Simon Balestrazzi in sala di registrazione. Nel corso degli anni, in buona sostanza, passando da una matrice post-hardcore a un quasi-motorik, la band ha costruito un’identità composita e per questo originale, almeno in parte, dato che uno spostamento verso queste sonorità, da parte loro, è abbastanza in linea col cosiddetto “spirito del tempo”. In questo 2014 i Plasma Expander pubblicano due ep: il primo, registrato secondo la filosofia “buona la prima”, senza sovraincisioni, vede quattro pezzi vecchi risuonati e uno nuovo (“Otra Vez”), il secondo contiene dei remix di questo inedito (ci mette la firma anche uno degli Oneida, il che descrive già quasi tutto quel che c’è da descrivere). La domanda è: ha senso questo Live3, dato che contiene cose già sentite? La risposta è sì, perché sono suonate in modo diverso da un gruppo in evoluzione e perché la parola-chiave qui è immediatezza. “Beacon” in questa versione perde le finezze, ma in compenso sembra che stia per esplodere da un momento all’altro, e anche “Exploder” riceve un’iniezione di energia non da poco: entrambe provengono da Cube, per cui è interessante vedere come il gruppo “dal vivo” (o quasi), sappia essere anzitutto viscerale. Sarà interessante vedere se nel futuro i Plasma Expander riusciranno a trovare una nuova sintesi tra questa caratteristica e la (salutare) componente “sperimentale”/”elettronica” di Cube (e dei remix, a questo punto). Che la risposta sia proprio “Otra Vez”?