Pietra Sonica (Osoppo, UD, 5 e 6 agosto): Wo Fat (unica data italiana) e molti altri
Pubblichiamo un secondo comunicato causa defezione last minute: fuori i Woodpecker, dentro i Toad Phoenix.
Ritorna con un’edizione da urlo uno tra i più importanti festival stoner e rock psichedelico dell’estate infuocata, che dalla pedemontana friulana espande le vibrazioni spaziali fino al cuore del cosmo ed oltre.
Pietra Sonica, alla sua tredicesima edizione, può vantare di aver ospitato un numero di band fondamentali per tutto il presente della scena neo-psichedelica e non solo, dai Colour Haze ai Rotor passando per Sungrazer, The Egocentrics, My Sleeping Karma, Blaak Heat, Kadavar, Samsara Blues Experiment e molti altri ancora, nel segno della passione per il genere e del divertimento in mezzo al verde, dato che questa kermesse partita dall’intuizione di un gruppo di amici si è svolta ogni anno in mezzo alla benevolenza di un’area verde attrezzata e ospitale. L’amore per le cose fatte bene e l’organizzazione puntigliosa e sincera fanno il resto, e da sempre chi si reca a quest’epifania del suono ritorna felice.
Il 2022, dopo un anno di pausa e un’edizione ridotta – sempre per cause pandemiche non volute – vede il fest tornare al formato classico e canonico della due giorni, e con dieci band fotoniche. Anzitutto una prima nazionale che coincide con l’unica data italiana di una tra le più interessanti realtà Desert Blues d’oltreoceano: i Wo Fat, decani del genere, martello per cervelli e grandi mattatori. Poi altri nove nomi provenienti dai dintorni come da tutto il resto dell’Europa: dagli alternative stoner Haram! (TS-PN), con i loro watt molesti, agli ispidi instrumental stoner Desert Wave (Vicenza), dai Buss (TS), verdi ma rocciosi e con ammiccamenti Seventies, ai rodati space rocker Oreyeon (SP), poi ancora i bergamaschi Humulus (che ci riporteranno alla Sky Valley), gli svizzeri Carson, che ci faranno amabilmente venire il torcicollo coi loro riff, i berlinesi Earth Ship, sludge magnetico e psichedelico, che ci spingeranno al confine tra cosmo e inferno, e i The Black Wizards dal Portogallo, che ci ricorderanno che è bello essere freak e schiacciare il piede su distorsioni spazio-temporali.
Oltre alla musica, l’organizzazione garantisce chioschi forniti, una fiera del disco e un mercatino, l’area per i più piccoli, la serigrafia per stampare le magliette, all’insegna del divertimento e del “good living”.