PHILM, Harmonic

Harmonic

A volersi togliere subito un peso dalla coscienza, va detto che la presenza nei Philm di Dave Lombardo, al cui fianco troviamo Pancho Tomaselli (War) e Gerry Nestler (Civil Defiance), non deve trarre in inganno: Slayer e Fantômas c’entrano come i cavoli a merenda, soprattutto i primi, dei quali in Harmonic si trova praticamente alcuna traccia. Sgomberato il campo da possibili equivoci, occorre parlare di un disco che prende di peso il concetto stesso di melting-pot anni Novanta e lo trasporta nel nuovo millennio, quindi Unsane, Rage Against The Machine, Helmet, Therapy?, Fugazi, Ministry e chi più ne ha più ne metta. I vari ingredienti, o meglio le varie sfumature del nineties-pensiero, sono amalgamati e ricomposti dai Philm come a creare un Frankenstein in note, cui la batteria di Lombardo dona un’agilità di movimenti e una destrezza inaspettate, inconfondibile come la firma di Picasso o gli orologi molli di Dalì. C’è spazio persino per delle aperture improvvise a cavallo tra fusion e psichedelia, con piglio molto zeppeliniano (“Killion” e “Mezzanine”), tanto per mischiare le carte in tavola e non rendere la proposta troppo prevedibile, anche se, a esser sinceri, si trovano lì un po’ spaesate all’interno di un album diretto e altrimenti dotato di un ben più alto coefficiente di energia.  Per il resto si corre lungo l’autostrada dei ricordi che è un piacere, anche perché il gruppo suona a livelli di pura eccellenza e non fa rimpiangere certo gli “originali”. Magari la spinta evolutiva o il taglio attuale che dir si voglia son quel che sono, un po’ a intermittenza e non sempre convincenti, ma resta da vedere quanto contino all’interno di un lavoro simile e di fronte a cotanta scrittura. Se troppo spesso il crossover assume i connotati tristi del “fuori tempo massimo” e certe proposte lasciano più l’amaro che il dolce in bocca, con i Philm ci si deve ricredere e si ringrazia di cuore per questa bella scampagnata. Strapparsi i capelli e gridare al miracolo come hanno fatto alcuni, però, sembra davvero esagerato.

 

Tracklist

01. Vitriolize
02. Mitch
03. Hun
04. Area
05. Way Down
06. Harmonic
07. Exuberance
08. Sex Amp
09. Amoniac
10. Held in Light
11. Dome
12. Killion
13. Mezzanine
14. Mild
15. Meditation